Passa ogni 22 minuti, come una corsa del treno o del traghetto. È l’intervallo di tempo più lungo mai scoperto fino ad oggi di emissione di onde radio da una magnetar, un particolare tipo di stella di neutroni. Una notizia che mette in discussione la nostra comprensione della fisica delle stelle a neutroni, dicono gli scienziati. Una scoperta non improvvisa, ma risultato di anni di lavoro del team internazionale di astronomi guidato dell’Università di Curtin in Australia, appartenente all’International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR). L’International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR) è una joint venture tra l’Università di Curtin e l’Università di Western Australia, con il sostegno e il finanziamento del Governo Statale dell’Australia Occidentale.
Il team ha scoperto un nuovo tipo di oggetto stellare che potrebbe essere una magnetar di periodo ultra lungo, un raro tipo di stella con campi magnetici estremamente potenti in grado di produrre potenti esplosioni di energia. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature. Fino a poco tempo fa, tutte le magnetar conosciuti rilasciavano energia a intervalli che variavano da pochi secondi a pochi minuti. Tuttavia, il nuovo oggetto scoperto emette onde radio ogni 22 minuti, rendendolo la magnetar di periodo ultra lungo mai rilevato fino ad ora. Gli astronomi hanno scoperto questo oggetto utilizzando l’Array di Murchison Widefield (MWA), un radiotelescopio situato nell’entroterra dell’Australia occidentale, nel territorio dei Wajarri Yamaji. Natasha Hurley-Walker, autrice principale dello studio, ha affermato che il magnetar, denominato GPM J1839-10, si trova a 15.000 anni luce dalla Terra nella costellazione dello Scudo.
“Questo straordinario oggetto mette alla prova la nostra comprensione delle stelle a neutroni e delle magnetar, che sono alcuni degli oggetti più esotici ed estremi dell’Universo”, ha dichiarato. L’oggetto stellare è solo il secondo del suo genere ad essere mai stato scoperto, dopo che il primo è stato individuato da Tyrone O’Doherty, che era solo uno studente di ricerca dell’Università di Curtin nel gennaio 2022. Inizialmente, gli scienziati non riuscirono a spiegare ciò che avevano trovato descrivendo, in un articolo sulla rivista Nature, un enigmatico oggetto transitorio che appariva e scompariva a intervalli, emettendo potenti getti di energia tre volte all’ora. L’allora supervisore di O’Doherty, il ricercatore Hurley-Walker, commentò che il primo oggetto li colse di sorpresa. “Eravamo perplessi”, disse. “Così abbiamo iniziato a cercare oggetti simili per capire se si trattava di un evento isolato o solo la punta dell’iceberg.” Tra luglio e settembre 2022, il team ha scandagliato i cieli utilizzando il telescopio MWA. Ben presto hanno trovato ciò che cercavano in GPM J1839-10. Ogni 22 minuti, emette un impulso di energia di lunghezza d’onda radio di cinque minuti, e lo fa da almeno 33 anni. “Qualunque meccanismo si celi dietro questo fenomeno è straordinario.” Altri telescopi hanno confermato la scoperta e hanno approfondito le caratteristiche uniche dell’oggetto, tra cui tre radiotelescopi CSIRO in Australia, il radiotelescopio MeerKAT in Sudafrica, il telescopio Grantecan (GTC) da 10 metri e il telescopio spaziale XMM-Newton. Questa scoperta, commentano gli astronomi, ha importanti implicazioni per la nostra comprensione della fisica delle stelle a neutroni e del comportamento dei campi magnetici in ambienti estremi. In più, solleva anche nuove domande riguardo alla formazione e all’evoluzione dei magnetar e potrebbe fornire nuove informazioni sull’origine di fenomeni misteriosi, come le esplosioni radio veloci. Il team di ricerca australiano non ha intenzione di fermarsi qui, ma sta pianificando di condurre ulteriori osservazioni sul magnetar per saperne di più sulle sue proprietà e comportamento. Inoltre, sperano di scoprire altri di questi enigmatici oggetti in futuro, per determinare se si tratta effettivamente di magnetar a periodo ultra lungo o di qualcosa di ancora più fenomenale.
Lella Simone