Da Neuss nel Nord-Reno Vestfalia, l’antica “Novaesium”, prende il via una sperimentazione di almeno un anno per evitare incidenti ai pedoni che camminano a testa bassa con gli occhi fissi sullo schermo del cellulare. I cosiddetti “smombies”, zombie dello smartphone. Una coppia di semafori è stata dotata di un led aggiuntivo che proietta il rosso per terra. Una striscia orizzontatale non più grande di uno skateboard, che si riflette direttamente sullo schermo del cellulare prima che il pedone affronti l’incrocio. In verità alla luce del giorno la proiezione sull’asfalto è ancora troppo debole, ma sullo schermo del cellulare è invece ben distinguibile.
Rispondendo nel 2019 ad un’indagine della compagnia assicurativa Allianz ben il 43% degli intervistati ha dichiarato di digitare sul cellulare camminando, due terzi (67%) di telefonare e un quarto (28%) di ascoltare musica, quasi la metà (45%) di usare l’apparecchio per fare foto. Tutti questi comportamenti aumentano il rischio di distrazione e di incidenti. Un morto su cinque nel traffico in Europa d’altronde è un pedone, sintetizza Allianz, anche se in Germania va un po’ meglio e sono il 14%.
L’altra metà del problema è che sono anche i guidatori a farsi distrarre. L’“Allianz Distraction Study 2023” registra una diminuzione dell’abitudine di telefonare tenendo l’apparecchio in mano; per contro però l’aumentata disponibilità di un computer di bordo sulla plancia è sempre più frequente causa di perdita di attenzione. L’autore dello studio, lo psicologo Jörg Kubitzki, spiega che ascoltare musica distoglie il guidatore e quadruplica il rischio di incidenti e digitare sullo schermo al cruscotto lo raddoppia.
La Polizia di Neuss ha registrato tra il 2021 ed il 2022 una quadruplicazione degli incidenti dovuta dall’uso del telefono cellulare, da 5 a 20 casi, anche se col coinvolgimento di ciclisti ed automobilisti e non di pedoni. “Via le mani dal cellulare.”, ha ammonito la portavoce Claudia Suthor parlando alla WDR, riferendosi espressamente anche ai pedoni.
L’idea di stimolare chi va a piedi a maggiore prudenza non è d’altronde nuova. La città di Augusta ha messo luci rosse lampeggianti a terra in corrispondenza di due fermate del tram. Potenti strisce led a terra ci sono anche in Israele, in Olanda, Cina, Corea e Giappone. A Colonia nel 2010 tre passaggi delle rotaie erano stati dotati di avvisatori luminosi a terra, ma di dimensioni troppo piccole e scarsa potenza dissuasiva. Tutti gli attraversamenti di binari sono stati nel frattempo dotati invece di semafori a colori invertiti: anziché un omino rosso su sfondo nero, un omino nero su sfondo rosso, perché la luce rossa più forte desta maggiore attenzione.
I giovani investiti perché distratti dal cellulare attraversando la strada purtroppo aumentano ovunque ogni anno. La polizia di Losanna, in Svizzera, ha perciò lanciato una campagna con un video in cui lo studente “Jonas” muore sul colpo. L’esperimento di Neuss potrebbe forse essere la strada giusta, almeno fino a quando non si troveranno altre soluzioni tecnologiche. Se anche si considera che statisticamente più della metà dei pedoni vittime nel traffico hanno più di 64 anni, e non sempre causa è l’impiego di un telefonino, le “Safe Light” che proiettano il rosso verso il basso potrebbero comunque avvisare chi è distratto e guarda a terra.
In Italia il pedone che attraversa la strada con il semaforo rosso è passibile di una sanzione da 42 a 173 euro. La sentenza della Cassazione Penale n° 140/2020 ha stabilito che in caso di incidente è anche responsabile dei danni causati a terzi.