Diciamoci la verità: è una rinascita che non può non far piacere, dopo anni di fermo biologico causa Covid e l’incubo incombente del Metaverso. La club culture è sinonimo di divertimento e socialità offline vecchia maniera. Baci, abbracci e sudore in pista. Vera vita. Altro che il distanziamento fisico auto-imposto dal nostro esilio di massa sui TikTok di turno. Le discoteche sono state e continuano a essere tra i principali incubatori di mode, tendenze, sentimenti e visioni del mondo.
Leggiamo o rileggiamo Un weekend postmoderno di Pier Vittorio Tondelli e capiremo meglio. L’estate 2023 è la stagione del rilancio definitivo del settore e della rigogliosa economia che vi gravita intorno. Lo conferma il proliferare di grandi festival di musica elettronica en plen air, in Italia e all’estero. Li unisce un filo prezioso, l’aderenza a una rete. Il comparto europeo della notte riparte compatto, il fronte è unito. Alcuni happening si sono già svolti, altri decolleranno da fine mese a inizio ottobre. Protagonista la créme dei dj e producer internazionali. E dal 4 al 6 agosto toccherà nientemeno che a Cannes, perla della Costa Azzurra e vetrina cinematografica universale.
Nella fattispecie l’evento si intitola Les Plages Électroniques e si terrà sulla leggendaria spiaggia del Palais des Festivals (con spin-off persino sulla sua terrazza). Non fosse che per la location, quel lungomare iconico alla potenza, Les Plages Électroniques è una punta di diamante e un sogno a occhi spalancati per gli amanti globali della house e della techno, della commerciale e via danzando.
Nei tre giorni programmati, 60 mila ragazzi all’anagrafe invaderanno pacificamente i vari stage preposti. Uno sarà dislocato persino sull’acqua. Previsti pure un afterparty all’interno del Palais e boat party quotidiani a bordo di un catamarano. Set e balli collettivi senza soluzione di continuità dalle due di pomeriggio alle cinque del mattino. La line-up è da favola per gli appassionati: DJ Snake, Armin Van Buuren, Lomepal, Pedro Winter pres. Ed Banger XX, Mind Against, Sam Paganini, Ofenbach, The Blessed Madonna, Oden & Fatzo, Marina Trench, Tale of Us, Fideles, Chloé Caillet, Aime Simone, Bianca Costa, Lodgerz, Mara, Mosimann, Tony Romera, Trinix (e la lista continua).
Diamo uno sguardo anche agli altri festival.
Da mercoledì al 31 luglio a Cappadocia, in Turchia, avrà luogo Echoes from Agartha. Il 5 e 6 agosto, in parallelo a Cannes e restando in Francia (a Frontignan), spazio a Family Piknik). Rientrando nel Belpaese, dal 12 al 16 agosto ruggirà il “Panorama Festival” (a Monopoli e Santa Cesarea, in Puglia) e il 15 agosto a Jesolo (Veneto) il Social Music City. Dal 20 al 24 agosto ci si sposta a Pag, in Croazia, per il Sonus. Il 9 e 10 settembre si torna alla base per il Decibel Open Air” (a Firenze). Dal 22 al 24 settembre si vola a Limassol, in Cipro, per il Beonix Music Festival. In contemporanea però c’è a Roma il Sumdayz Festival. Sommo epilogo dal 4 all’8 ottobre in Marocco, a Essaouira, col Moga.
Una riflessione conclusiva. Come nei concerti rock o pop la quintessenza, l’esperanto dei dancefloor è la musica suonata dal vivo. E che quest’ultima sia officiata da band munite di chitarra elettrica o da deejay con cuffia e mixer monumentali, la sostanza non cambia. È sempre una maniera insuperabile di stare insieme. Diffidate dei locali silenziosi, delle comitive prive di sound. E quelle migliaia di ragazzi che vediamo deambulare per le strade della nostra città con i loro colossali padiglioni bluetooth noise cancelling, come atomi disgregati dal pianeta circostante… be’, non sanno cosa si perdono. Ascoltare tutti insieme è tutta un’altra cosa.