Il primo obiettivo di Barbarossa, quello di coinvolgere il maggior numero di persone e accendere un faro sulle persone transgender, pare essere stato raggiunto
La sfida è di quelle che potrebbero creare un potenziale “cortocircuito”: un ragazzo trans di 23 anni si è iscritto a Miss Italia in quanto “assegnato alla nascita al genere femminile e cioè nato donna”. Una provocazione, quella di Federico Barbarossa, esponente dell’associazione “Mixed Lgbtqia+ di Bari, che è una riposta alle parole di Patrizia Mirigliani: dopo l’incoronazione della modella transgender Rikkie Valerie Kollè a Miss Olanda 2023, la patron del concorso di bellezza aveva fatto sapere di aver respinto la candidatura di due ragazze transgender a Miss Italia. “Il regolamento non lo permette e non intendo cambiarlo, ritengo che le concorrenti debbano essere nate donne”, ha detto. Chi non è nato donna non può dunque partecipare alle selezioni. Ed è proprio sull’onda della scelta della Mirigliani che è nata la protesta di Barbarossa.
LA CONTESTAZIONE DEL RAGAZZO TRANSGENDER CONTRO MISS ITALIA
“Quando ho letto che erano ammesse solo ragazze ‘nate biologicamente donne’ mi è venuto spontaneo pensare ‘si vabbè allora mi posso iscrivere anche io’. Mi faceva ridere il criterio del dato biologico perché anche io sono nato donna”, ha spiegato Federico Barbarossa in un’intervista a Repubblica, parlando di cortocircuito e di castello di carte costruito sulla biologia. “A me scarterebbero perché sono un ragazzo e ho l’aspetto di un ragazzo, mentre se si iscrive una ragazza trans questa viene scartata perché non considerata donna: qual è il senso allora?”, si domanda. Poi attacca pesantemente il concorso: “Quello che a me lascia basito è che la posizione di Miss Italia si pone addirittura al di sopra della legge italiana, che prevede per le persone transgender la rettifica dei dati anagrafici (il cambio dei documenti, fino al certificato di nascita, ndr)”. Infine, la domanda delle domande: “Quello che mi chiedo è: se invece una donna trans si presenta a Miss Italia, con quali diritti e metodi vanno a indagare nella vita e nel corpo di una persona, ponendosi addirittura al di sopra della legge?”.
LA PROTESTA DI CENTINAIA DI TRANSGENDER
Il primo obiettivo di Barbarossa, quello di coinvolgere il maggior numero di persone e accendere un faro sulle persone transgender, pare essere stato raggiunto. L’attivista rivela infatti che centinaia di ragazzi transgender (e non solo) hanno aderito alla sua iniziativa: “Queste proteste fatte con il sorriso aiutano le persone della comunità a sentirsi unite, ma riescono anche a far riflettere le persone più ostili”, spiega. L’obiettivo è “far capire che nonostante certe posizioni così retrive, il mondo va avanti e ci facciamo anche una bella risata. Con questa campagna stiamo dando visibilità alle verità delle persone trans e non a rappresentazioni fittizie”.
LA RISPOSTA DI PATRIZIA MIRIGLIANI
“Non ho mai detto di essere insensibile alle problematiche di chi affronta un percorso di transizione. Ho semplicemente affermato che non mi sento pronta a cambiare un regolamento che – lo dimostrano i fatti – ho adeguato costantemente in difesa delle donne negli anni”. Con queste parole Patrizia Mirigliani prova a spegnere le polemiche e lo fa in una lunga intervista a La Verità, dove afferma di non voler adeguare Miss Italia al politicamente corretto. E non solo. “Non capisco perché dovrei allinearmi ad una decisione olandese. Cos’è tutta questa esterofilia? Liberi loro di farlo, libera io di dire no. Il mio regolamento prevede che chi partecipa sia di sesso femminile fin dalla nascita. Preferisco così. Anche perché devo rispettare le 10.000 mila ragazze iscritte in base a un preciso regolamento”. Missa Italia continua, ma senza transgender in gara.