Le famiglie, soprattutto quelle con i bambini, esitano a percorrere la stradina che porta alla Rocca. Scrive Rosy su TripAdvisor: “Ho sentito che ci sono nudisti, avendo un bambino piccolo non vorrei trovare sorprese”
La spiaggia di Rocca di Manerba del Garda è un paradiso. Come tutti i luoghi da sogno bisogna guadagnarselo, perché è un po’ appartata, un po’ nascosta. Proprio per questa caratteristica da sempre è stata una meta privilegiata dei naturisti: lontano dagli occhi delle folle, è possibile prendere il sole senza abiti addosso. La polemica di quest’anno è stata rilanciata dal Corriere della Sera: “Alla Rocca lo scambismo di massa ha scalzato naturismo e nudismo”. Ora c’è meno gente rispetto al passato. Le famiglie, soprattutto quelle con i bambini, esitano a percorrere la stradina che porta alla Rocca. Scrive Rosy su TripAdvisor: “Ho sentito che ci sono nudisti, avendo un bambino piccolo non vorrei trovare sorprese”.
E’ così già da qualche anno. Basta scorrere all’indietro le cronache locali per scoprire che già nell’agosto 2020 c’è stata un’operazione dei carabinieri e dei vigili. Risultato? Ben 350 persone controllate, 36 contravvenzioni di 250 per atti osceni in luogo pubblico, contestate a nudisti ed esibizionisti. Intervento sollecitato dall’amministrazione: “Non è ammissibile – riportava GardaPost – una di sorta di “zona franca”, che sottrae alla grande maggioranza del pubblico spiagge di straordinaria bellezza, in cui le famiglie devono poter trascorrere giornate in totale serenità”.
L’anno scorso, per la siccità, il lido era molto più ampio. Ora gli spazi sono tornati alla normalità e la convivenza tra le varie anime della Rocca è diventata più problematica, non potendo spargersi i frequentatori su un’area più vasta. C’è chi si sdraia nudo a prendere la tintarella, c’è chi si aggira fra i teli per scorgere le nudità altrui, c’è chi (succede nel tardo pomeriggio, dopo le cinque e mezza) arriva per far sesso en plein air con il-la partner.
C’è anche una sorta di divisione per territori, spiega ancora il quotidiano. Sugli scogli “gli omosessuali a prendere il sole nudi. Mentre sulla destra ci sono gli eterosessuali o le coppie, seppur sporadiche”. E poi c’è il tam tam di Telegram, che mette in contatto istantaneo i frequentatori, per scoprire se, chissà, affiorano gusti comuni e la voglia di approcciare. A favorire la frequentazione c’è anche la possibilità di spendere poco. Chi arriva in auto o in moto può parcheggiare in un piazzale privato a costo di 4 euro, 2 per le due ruote. Poi via sulla stradina per arrivare al lido, da dove in lontananza sulla sponda veronese del Benaco si intravede Gardaland.
Come in tutte le polemiche, c’è anche l’altro lato della medaglia. La zona è effettivamente segnalata nelle guide della comunità arcobaleno. E’ segnata sulla guida di gay.it: “E’ stupenda, con acqua cristallina e numerose occasioni di fare interessanti incontri gay e naturisti. La spiaggia gay della Rocca di Manerba è divisa in differenti zone ma è quella centrale la più frequentata, e si trova alla base del sentiero di accesso”. Ma anche da tanti siti generici che però evidenziano questa sua peculiarità.