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Mamma ritira la figlia di 3 anni dall’asilo: “Odia le coccole e invece le maestre la prendevano sempre in braccio. Lei andava fuori di sé”

"Mia figlia era assolutamente fuori di sé, urlava e tirava calci. Non si sentiva al sicuro lì, era terrorizzata all'idea di andare all'asilo e aveva sempre un'ansia terribile ogni volta"

di F. Q.

Ritira e fa cambiare asilo alla figlia di tre anni perché le maestre volevano abbracciarla e tenerla in braccio, scatenando così la sua ira. La storia è stata raccontata dalla stessa mamma australiana su kidspot.com, blog per madri molto cliccato e seguito in Australia. “A mia figlia non è mai piaciuto essere toccata. Anche da piccola non era affettuosa con nessuno. Certo, fa le coccole alla sua mamma e al suo papà…ma comunque non è il tipo di bambina che potresti coccolare per dormire o con cui accoccolarsi sul divano”, ha sottolineato Sophea Manzl. E proprio per questo, Manzl il primo giorno di inserimento aveva fatto presente sia alle insegnante che al preside che per calmare sua figlia avrebbero dovuto adottare altri metodi: “NON ama le coccole e per questo non dovevano mai cercare di tenerla in braccio o coccolarla per aiutarla a calmarsi. So che alcuni bambini, come mio figlio, amano le coccole e si sentono al sicuro in questo modo, ma mia figlia no. Ho dato loro un elenco di altri strumenti. Il suo giocattolo preferito. Un posto tranquillo in un angolo da sola. Leggere un libro. Un po’ di spazio e un po’ di tempo in modo che possa venire quando è pronta”.

Tuttavia, la voce di Manzl non è mai stata presa sul serio dalle maestre: “Non dimenticherò mai di aver guardato fuori dalla finestra verso l’area esterna, dove giocavano tutti i bambini, e di aver visto l’insegnante che prendeva in braccio mia figlia e cercava di abbracciarla. Mia figlia era assolutamente fuori di sé, urlava e tirava calci“. Poi ha spiegato: “Lo so che l’inserimento non è facile (…) i bambini piangono”. Tuttavia, questa volta la situazione che stavano vivendo era differente. “Sono andati contro la nostra volontà. A quel tempo, ho cercato di essere comprensivo e ci sono passata sopra. Ne ho parlato di nuovo al direttore e ho chiarito a quell’insegnante di non farlo più. Eppure hanno continuato a farlo. […] Lei piangeva e io dovevo ricordarglielo”. Così, dopo che la stessa bambina si è espressa in merito alla maestre sentenziando che non le piaceva, Sophea ha preso la decisione di mandarla in un altro asilo. “Non si sentiva al sicuro. Era terrorizzata all’idea di andare all’asilo e aveva sempre un’ansia terribile ogni volta”, ha precisato.

Nuovo asilo, nuova vita per mamma e figlia che ha trovato il suo piccolo porto sicuro in un’altra struttura: “Sono stati incredibili. Hanno allestito per lei uno spazio tranquillo e confortevole con cuscini, libri e nessun’altra persona in giro. L’hanno lasciata sedersi e guardare fino a quando non si è sentita a suo agio nel partecipare a qualsiasi attività. Hanno persino letto a mia figlia un libro che parlava di un altro bambino a cui non piaceva essere toccato”, ha concluso la madre rilassata.

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