Cronaca

Crisi climatica, verso lo stato di emergenza. Ancora fuoco in Sicilia: a Palermo quartieri senza luce. E al Nord si contano i danni

Mentre il Sud continua a bruciare, nel Nord Italia è tempo di conta dei danni. Per Lombardia, Sicilia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia – regioni colpite dagli eventi estremi di questi giorni – si attende la dichiarazione dello stato di emergenza. Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, che ha avuto contatti telefonici con i governatori delle regioni interessate, ha riferito in serata in Consiglio dei ministri sulla situazione e già preannuncia che la deliberazione e lo stanziamento delle prime risorse necessarie potrebbe arrivare la prossima settimana: “Siamo in attesa che dalle regioni colpite arrivi non solo la formale richiesta dello stato di emergenza (alcune lo hanno fatto) ma anche la delimitazione della zona rossa e la quantificazione dei danni. E’ ancora presto e in alcuni territori la calamità è tuttora in corso”, ha detto Musumeci. “Non si esclude che ci siano incendi dolosi” tra quelli scoppiati negli ultimi giorni, ha confermato Musumeci in conferenza stampa al termine del Cdm: “Non sarebbe una novità; da diverso tempo in molte regioni gli incendi sono determinati dalla criminalità locale spesso per fini speculativi su quei territori attraversati dalle fiamme”.

Gli interventi – Per i Vigili del fuoco sono state (e continuano a essere) giornate di lavoro intenso, impegnati sul fronte dei roghi al Sud e per il maltempo al Nord. Negli ultimi tre giorni (dato aggiornato alle 9 di mercoledì) sono stati 1.938 interventi contro gli incendi: 710 in Sicilia, 407 in Calabria, 281 in Sardegna e 540 in Puglia. Mobilitate 6mila unità di personale e quasi 1.500 mezzi, tra i quali 14 Canadair e 2 elicotteri. Per il maltempo in Lombardia gli interventi sono stati 2.077, che hanno visto impegnate 2.900 unità di personale e 500 mezzi. Nella giornata di mercoledì gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato sono stati impegnati dall’alba nelle operazioni di spegnimento dei numerosi incendi, in supporto alle squadre a terra. Secondo i dati disponibili, alle 18.30 sono state 22 le richieste di concorso aereo, di cui 8 dalla Sicilia, 6 dalla Calabria, 3 dalla Sardegna, 3 dalla Puglia e una ciascuna dal Lazio e dall’Abruzzo. L’intenso lavoro svolto dai piloti dei mezzi ha permesso di mettere sotto controllo o spegnere, finora, 12 roghi.

Ancora incendi – In Sicilia le fiamme continuano a bruciare l’isola. Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per gli incendi e l’eccezionale ondata di calore in Sicilia. Sono attivi roghi nella riserva di Pantalica, in provincia di Siracusa. Situazione critica a Messina dove diverse zone della città sono senza luce e acqua, così come a Catania. Anche la città di Palermo, dove gran parte dei roghi sono stati spenti, attraversa una nuova emergenza. Diversi quartieri del capoluogo siciliano, infatti, sono da molte ore senza luce. A rimanere al buio per diverse ore anche palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. A preoccupare è anche la situazione di Bellolampo. La discarica, infatti, continua a bruciare e l’Arpa Sicilia è al lavoro per la valutazione della qualità dell’aria. I risultati dei campionamenti saranno disponibili almeno a 72 ore dalla consegna dei prelievi al laboratorio, ma l’assessore comunale alla protezione Civile, Antonella Tirrito, cerca di tranquillizzare gli abitanti: “Al momento – ha detto – non c’è necessità di predisporre un’evacuazione delle abitazione che si trovano nelle vicinanze della discarica. Vige però la disposizione di mantenere la mascherina e di stare quanto più attenti laddove è possibile.

Incidente aereo – Un elicottero antincendio in forza al Corpo forestale della Regione Siciliana impegnato in un’operazione di spegnimento in prossimità della riserva di Pantalica nel Siracusano, ha urtato dei cavi dell’alta tensione e il pilota ha effettuato un atterraggio di emergenza. Per alcune ore c’è stata molta apprensione per le sorti del pilota (unico a bordo) perché si erano persi i contatti con il velivolo. In serata il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha confermato che “il pilota dell’elicottero del servizio antincendio di cui non si avevano più notizie è vivo ed è già stato localizzato. L’uomo è ferito” e i mezzi di soccorso, che lo hanno raggiunto, lo hanno trasferito in una vicina struttura sanitaria.

La solidarietà di Mattarella – Intanto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani per essere aggiornato della situazione degli incendi nell’Isola, manifestando la propria solidarietà e vicinanza al popolo siciliano e dichiarandosi disponibile a eventuali interventi, anche in prima persona, se necessari. E mentre il sindaco di Palermo Lagalla punta il dito contro i piromani (“sono reati gravi come quelli mafiosi, sono reati contro l’umanità”) e il presidente Schifani parla di “mano criminale” nel rogo all’area archeologica di Segesta, i Carabinieri hanno attivato la task force incendi boschivi che ha il compito di eseguire accertamenti urgenti sulle aree percorse dal fuoco attraverso l’analisi di tracce e oggetti pertinenti la consumazione del reato di incendio boschivo. In Sicilia si sono registrate già tre vittime a causa dei roghi.

La conta dei danni in Lombardia – La prima Regione ad avere formalizzato la richiesta di stato di emergenza al governo è stata, invece, la Lombardia. La regione, nella richiesta, ha stimato danni per oltre 41 milioni di euro. Le stime però, ancora parziali e in continuo aggiornamento, si attestano già a oltre 100 milioni di euro. Una conta che esclude al momento la città di Milano (dove si ipotizzano conseguenze da almeno decine di milioni), flagellata dal nubifragio delle quattro di lunedì. Nelle strade durante la bufera sono caduti più di 400 alberi e continua senza sosta il lavoro per rimuoverli con l’intervento anche dell’esercito e della Protezione civile. “Strade e rete del trasporto potranno essere ripristinati in pochi giorni; il problema che richiede più tempo riguarda i parchi”, ha detto il sindaco Giuseppe Sala. Il primo cittadino di Milano sottolinea, infatti, che la rimozione degli alberi caduti richiederà molto temo e, allo stesso tempo, si sente di “escludere che ci sia stata una mancanza dal punto di vista della manutenzione. È stato un momento drammatico – ha concluso Sala – ma mi pare che comunque la città stia reagendo bene”.

Le altre regioni del Nord – Per quanto riguarda le altre regioni del Nord, in Veneto, Friuli ed Emilia Romagna è in corso la ricognizione dei danni. La regione Veneto è stata “bombardata”, ha osservato il presidente Luca Zaia. Oltre allo stato d’emergenza di Protezione Civile per tutti i danni a cose e persone, ha proseguito Zaia, “avanzeremo la richiesta di stato di calamità per quanto riguarda l’agricoltura: in particolar modo si chiede che si intervenga con fondi per far fronte a questi danni, ma anche con tutta una serie di moratorie e aiuti per le aziende agricole rispetto alle scadenze e alla fiscalità”. Anche il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha annunciato già la richiesta dopo i nubifragi di sabato scorso, in modo da “intervenire al più presto e in maniera efficace per ripristinare quanto distrutto e garantire i rimborsi”.