Continuano i combattimenti al fronte in Ucraina. I bombardamenti russi hanno colpito nelle scorse ore Dnipro, dove un missile ipersonico Kalibr si è abbattuto sulla città: l’attacco è sferrato da 12 bombardieri strategici russi Tu 95 partiti da una base del Mar Caspio, mentre l’allarme aereo è risuonato, oltre che nella capitale, nelle zone di Cherkasy, Poltava, Chernihiv, Zhytomyr e Vinnytsia. Le forze russe hanno attaccato la regione di Kharkiv con droni di fabbricazione iraniana. Intanto le truppe ucraine hanno lanciato un’importante azione di controffensiva nella regione di Zaporizhzhia, ha riferito su Telegram Vladimir Rogov, tra i rappresentanti delle autorità filorusse della regione, e sono riuscite a incunearsi nella prima linea di difesa della Russia, con combattimenti pesanti e feroci ancora in corso nel contesto della vasta offensiva lungo il fronte meridionale nella regione. “È iniziata la seconda ondata della controffensiva delle forze ucraine – riferisce – il nemico ha schierato il massimo delle sue forze per sfondare le nostre difese in direzione di Orekhovskoye. Questa mattina presto, dopo una massiccia preparazione dell’artiglieria e attacchi aerei, i nazisti hanno preso d’assalto le nostre posizioni nell’area dell’insediamento”. Rogov ha continuato dicendo che le forze russe hanno usato tutto il loro arsenale, compresi gli aerei, per respingere le unità ucraine che effettuavano l’assalto. “I combattenti di queste brigate sono stati addestrati all’estero e le brigate stesse sono equipaggiate con equipaggiamento militare occidentale, inclusi carri armati Leopard e Bmp Bradley”, ha scritto. “Ora ci sono battaglie pesanti e feroci ad alta intensità in corso in quest’area”.
L’Europa e le sanzioni contro Minsk – La presidenza spagnola di turno del Consiglio Ue ha riferito che i rappresentanti permanenti dei 27 presso Bruxelles, riuniti nel Coreper, hanno dato il via libera all’adozione di misure restrittive in considerazione della situazione in Bielorussia e del coinvolgimento di Minsk nell’aggressione russa contro l’Ucraina. Le misure includono elenchi di persone fisiche ed entità. Domenica e lunedì, ha dichiarato il Cremlino, i presidenti di Russia e Bielorussia, Vladimir Putin e Aleksandr Lukashenko, si sono incontrati a San Pietroburgo per discutere “anche la questione del gruppo” di mercenari “Wagner, il tema della cooperazione commerciale ed economica, lo Stato dell’Unione e le minacce esterne lungo il perimetro dei nostri Paesi”. I due leader restano vicinissimi e alleati: a marzo Putin aveva anche annunciato il trasferimento di testate nucleari in Bielorussia.
In Russia arrestato un professore contrario alla guerra – Boris Kagarlitsky, un professore dell’Alta Scuola di scienze socio-economiche di Mosca, è stato arrestato con l’accusa di “giustificazione del terrorismo“. Secondo il Moscow Times, che cita il suo avvocato, Kagarlitsky “si è apertamente opposto all’invasione dell’Ucraina” e il legale Sergey Yerokhov ha spiegato che dietro l’accusa ci potrebbe essere un post su Telegram in cui il professore analizzava le conseguenze militari dell’attacco al ponte di Crimea dell’ottobre scorso. Kagarlitsky, che si dice innocente ma rischia fino a sette anni di reclusione, sarebbe stato portato dai servizi di sicurezza russi a Syktyvkar, in Russia nord-occidentale. L’Afp sottolinea che il sociologo, secondo un profilo sul sito dell’università da poco cancellato, era stato prigioniero politico in Unione Sovietica tra il 1982 e il 1983. Il governo russo sta inasprendo sempre più la repressione del dissenso e all’inizio dell’invasione dell’Ucraina ha pure varato una legge bavaglio che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull’esercito che dovessero essere giudicate “false” dalle autorità, e fino a cinque anni per chi è accusato di “screditare” l’esercito. Di fatto, un modo per vietare ogni critica contro la guerra.