L’ennesimo appello a una “tempestiva ed efficace attuazione del Pnrr“, la stroncatura di flat tax e condoni, il riconoscimento del ruolo del Superbonus nella ripresa post Covid seguito però dalla sua bocciatura perché “inefficiente e regressivo“, un avvertimento sugli effetti che il declino demografico rischia di avere sul pil se non aumenterà l’immigrazione, compensando la fuga dei giovani dal Paese. Il rapporto annuale del Fondo monetario internazionale sull’Italia mette in fila come al solito luci e ombre, partendo dalla “resilienza” dell’economia rispetto agli effetti della guerra in Ucraina ma arrivando alla conclusione che ora si entra in una fase più lenta e “i rischi al ribasso” dominano le prospettive.
Il prodotto e l’occupazione hanno conosciuto un rimbalzo robusto nel 2021 e anche nel 2022 nonostante i più alti prezzi dell’energia, nota lo staff, anche grazie ai “generosi incentivi che hanno spinto gli investimenti privati, soprattutto nelle costruzioni”. Il riferimento è al Superbonus, che tuttavia ha contribuito a un deficit elevato ed “è inefficiente perché sussidia alcuni investimenti che ci sarebbero stati comunque, è regressivo perché richiede la proprietà di un immobile e l’accesso non è condizionato alla prova dei mezzi e ha determinato solo un lieve calo delle emissioni“.
Commentando i contenuti della legge di Bilancio e della delega fiscale, il Fmi aggiunge che “una flat tax sul reddito potrebbe avere delle implicazioni avverse e portare a una significativo calo delle entrate e dell’equità. Continuare a rafforzare la compliance fiscale è necessario, aumentare la soglia delle transazioni cash e introdurre sanatorie sui debiti fiscali non è d’aiuto”. All’Italia serve “allargare la base imponibile e aumentare equità ed efficienza” visto che oggi il cuneo fiscale sul lavoro è “molto alto” così come l‘evasione fiscale, pari a circa 100 miliardi, osservano gli esperti di Washington. “Negli ultimi anni sono state introdotte misure per rafforzare il sistema fiscale e ridurre l’evasione”, osserva il Fmi, che definisce “solidi” gli obiettivi della proposta riforma del fisco anche se “non è chiaro” se le proposte del governo sono la strada “più efficiente ed efficace per centrarli”. Sulle pensioni la spesa italiana è superiore alla media europea e l’età di uscita effettiva è inferiore a quella legale, per cui il Fondo suggerisce di evitare “nuove uscite anticipate”.
Per combattere gli effetti negativi del declino demografico sul pil serve una strategia coerente per aumentare significativamente la produttività. Per questo “sono essenziali riforme e investimenti per aumentare la produttività e ammodernare l’economia”. All’allentamento delle pressioni demografiche potrebbe contribuire anche l’”invertire la direzione della migrazione“. Per combattere la sfida demografica, affrontare il tema della bassa fertilità ha un valore ma politiche in questo senso richiedono decenni per avere effetto, afferma il Fmi sottolineando che la battaglia può essere giocata offrendo lavori di qualità e con investimenti pubblici efficienti che possono essere un catalizzatore per una crescita economica sostenibile. “Accelerare la transizione digitale è urgente per il successo economico dell’Italia in un mondo sempre più computerizzato”, mette in evidenza il Fondo indicando nell’innovazione un altro “elemento vitale per la crescita economica”. L’Italia ha un “grande potenziale di recupero per superare il freno della demografia ma sono necessari cambiamenti fondamentali”.