Un’azione che difficilmente questa volta potrà attirarsi accuse di “eco-vandalismo” quella compiuta nella giornata del 26 luglio dagli attivisti di Extinction Rebellion a Torino. Dalle prime ore del mattino decine di cartelli con la domanda provocatoria: “Cosa faresti se non ci fosse più acqua?” sono apparsi attaccati alle tipiche fontanelle della città, le cosiddette turet per via della foggia a testa di toro. L’organizzazione ambientalista ha affermato che il gesto è una risposta alla dichiarazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che su Twitter aveva parlato di “maltempo” in relazione alle due vittime dei nubifragi in Brianza e nel bresciano.

A parlare è ora un ricercatore di Torino e membro di Extinction Rebellion: “La Sicilia è in fiamme e il nord Italia è sott’acqua. Negli ultimi giorni, le temperature estreme e gli incendi a Catania e Palermo hanno mandato in tilt diverse aree della Sicilia, provocando migliaia di sfollati. Anche di fronte alle sette vittime, ai tanti feriti e ai danni non ancora calcolabili” – prosegue – “gli esponenti politici di questo governo continuano a definire questi episodi maltempo, in barba a tutto ciò che la comunità scientifica sta ribadendo da anni”. “Chi governa saprà ora aprire gli occhi o continuerà a negare e a rallentare ogni misura concreta per ridurre le emissioni e salvare gli ecosistemi?” conclude un’altra attivista.

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