Un’azione che difficilmente questa volta potrà attirarsi accuse di “eco-vandalismo” quella compiuta nella giornata del 26 luglio dagli attivisti di Extinction Rebellion a Torino. Dalle prime ore del mattino decine di cartelli con la domanda provocatoria: “Cosa faresti se non ci fosse più acqua?” sono apparsi attaccati alle tipiche fontanelle della città, le cosiddette turet per via della foggia a testa di toro. L’organizzazione ambientalista ha affermato che il gesto è una risposta alla dichiarazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che su Twitter aveva parlato di “maltempo” in relazione alle due vittime dei nubifragi in Brianza e nel bresciano.
Con forte dispiacere ho appreso la tragica notizia di due incidenti dovuti al maltempo, nei quali hanno perso la vita una ragazza di 16 anni in un campo scout in provincia di Brescia e una donna a Lissone, entrambe travolte da un albero. Il mio più sincero abbraccio e totale…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) July 25, 2023
A parlare è ora un ricercatore di Torino e membro di Extinction Rebellion: “La Sicilia è in fiamme e il nord Italia è sott’acqua. Negli ultimi giorni, le temperature estreme e gli incendi a Catania e Palermo hanno mandato in tilt diverse aree della Sicilia, provocando migliaia di sfollati. Anche di fronte alle sette vittime, ai tanti feriti e ai danni non ancora calcolabili” – prosegue – “gli esponenti politici di questo governo continuano a definire questi episodi maltempo, in barba a tutto ciò che la comunità scientifica sta ribadendo da anni”. “Chi governa saprà ora aprire gli occhi o continuerà a negare e a rallentare ogni misura concreta per ridurre le emissioni e salvare gli ecosistemi?” conclude un’altra attivista.