Al posto di Bianca Berlinguer ci sarà Nunzia De Girolamo in un nuovo progetto che è in fase di gestazione”, parola di Roberto Sergio. Ieri nel corso del cda Rai, l’amministratore delegato aveva confermato l’arrivo nel martedì sera, al posto della giornalista sbarcata a Mediaset, dell’ex ministra prestata da qualche tempo alla tv, ora impegnata alla conduzione di “Estate in Diretta“.
“De Girolamo traccerà alla sua maniera temi politici, sociali, culturali. Il programma partirà dai primi di ottobre, il nome ancora non c’è”, aggiunge Sergio a “Il Messaggero“. Titolo che non sarà “CartaBianca” e nemmeno, quello annunciato già come provvisorio alla presentazione dei palinsesti Rai, “Botta e risposta”, in ogni caso si tratterà di un talk che dovrebbe richiamare “Aboccaaperta” di Gianfranco Funari. Uno schema che vedrà al lunedì sera su Rai3, almeno secondo l’agenzia Ansa, “Presa Diretta” con Riccardo Iacona e “Indovina chi viene a cena” con Sabrina Giannini.
E in tema di telemercato, da settimane circola l’ipotesi di uno spazio sulle reti Rai per Massimo Giletti: “E’ tuttora sotto contratto con La7. Quando sarà disponibile sul mercato, valuteremo nel reciproco interesse”, queste le parole di Sergio che coccola anche lo showman Rosario Fiorello. Il suo “Viva Rai2“, dopo il successo della prima edizione, tornerà in onda a fine novembre ma non da via Asiago: “Andrà in onda dal Foro Italico? Non è da escludere ma non è l’unica soluzione. Comunque sarà Rosario, con un tweet o con un video sui social o con una battuta a comunicare la decisione”, ha spiegato il numero uno di Viale Mazzini.
Ieri è infuriata la battaglia intorno alla nomina dei trenta vicedirettori di Tg1, Tg2, Rai Parlamento, Giornale Radio, Rai Sport e RaiNews24, che sono stati presentati in consiglio di amministrazione e che hanno visto la promozione di diciassette donne. Un rimescolamento con “concessioni” in quota Pd e M5S nei telegiornali: “Siamo un’azienda, mai come questa volta, equilibrata e pluralista. E le dico di più: abbiamo invertito le proporzioni di genere, con una presenza femminile di qualità che è del 60 per cento per quanto riguarda i vicedirettori“, ha spiegato l’amministratore delegato provando anche a ricordare le cose fatte nei primi due mesi, anche se le tante polemiche travolgono la Rai definita da tutti come “TeleMeloni”.
“Io sono stato nominato dal consiglio dei ministri presieduto da Giorgia Meloni su indicazione del titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti. Se questo significa che il mio essere stato ed essere tuttora legato ai valori democratico-cristiani sparisce e il tutto viene soppiantato dall’etichetta TeleMeloni, evidentemente c’è qualcosa che non va in chi adotta questo approccio. Io non sono di parte, sono al servizio dell’azienda e del Paese perché mi ha nominato il governo, istituzione che rispetto profondamente. Premesso che le mie scelte sono sulla base della competenza e del merito, io non so e non voglio sapere per chi votano i direttori e i dirigenti di questa azienda. E nemmeno io so per chi voto, essendo un democratico-cristiano orfano dello Scudo Crociato sulla scheda“, ha aggiunto Sergio.
“La Rai non può esimersi dal rapporto con la politica. È importante però che la politica non condizioni la Rai. A differenza di alcuni dei miei predecessori, che non incontravano la politica incontrandola, io la incontro ma non mi faccio condizionare nelle scelte aziendali”, ha spiegato l’ad tornando anche sulle uscite di molti volti di punta da Rai3: “E’ un fatto politico? Non lo so. Ci sono tanti altri conduttori, artisti, giornalisti che sono legati alle stesse idee e continuano a lavorare in Rai e molto bene. Fazio, mio amico da molti anni, è andato via prima che io arrivassi. Berlinguer, Annunziata e Gramellini erano tutti e tre, fino alla fine, nei nuovi palinsesti. Hanno fatto scelte personali che li hanno portati altrove”.
In cda i neodirettori hanno illustrato il piano editoriale. Al Tg1 ha ottenuto la vicedirezione Elisa Anzaldo, stimata da Elly Schlein, la giornalista lascerà la conduzione dell’edizione delle 20, con il ritorno di Emma D’Aquino. La leader Pd l’ha preferita a Maria Luisa Busi, nella squadra del direttore Gianmarco Chiocci anche la giornalista Incoronata Boccia, in quota Fdi e stimata dal direttore generale Giampaolo Rossi, in quota pentastellata da segnalare la promozione di Senio Bonini.