Le associazioni ricordano Rita Atria a trentuno anni dalla scomparsa. Figlia e sorella di esponenti di Cosa nostra di Partanna, in provincia di Trapani, uccisi entrambi da altri mafiosi, Rita Atria divenne una testimone di giustizia, seguendo le orme della cognata, Piera Aiello, che nel 2018 sarà anche eletta in parlamento. Appena 17enne, la giovane aveva iniziato a collaborare col magistrato Paolo Borsellino. Una settimana dopo la strage di via d’Amelio, presa dallo sconforto, Rita Atria si tolse la vita, lanciandosi dal sesto piano del palazzo dove viveva segretamente a Roma.
Per il 31esimo anniversario della morte della giovane è prevista una messa, celebrata nella Chiesa Matrice di Partanna celebrata dal vescovo di Castelvetrano Angelo Giurdanella. Alle 17 e 30 verrà posto un saluto a Rita al cimitero della città in provincia di Trapani mentre dalle 22, nella piazza Falcone e Borsellino, si terrà la prima edizione del Premio Nazionale “Picciridda”, nato dal desiderio di rendere più vitale e forte l’esemplare coraggio della giovane Rita. Tra i premiati: Alessandra Camassa, Associazione Casamemoria Peppino e Felicia Impastato , Luigi De Magistris, Nicola Clemenza e un premio alla memoria di Borsellino. La manifestazione patrocinata dal Comune di Partanna è promossa dall’associazione Rete Antimafia di Brescia, dall’associazione antiracket Libero Futuro, dalla Casa di Paolo, dalle Agende Rosse, dall’associazione Su La Testa, da Antimafia 2000, dall’Associazione tazzina della Legalità, dalla Fidapa sezione di Partanna.