Con le rate su mutui e prestiti che salgono per effetto del rialzo dei tassi Bce e interessi pagati ai correntisti che restano al palo, Unicredit chiude un semestre da record, con 4,4miliardi di utile, quasi il doppio rispetto all’anno prima. Solo tra aprile e giugno la banca ha guadagnato 2,3 miliardi di euro, più delle previsioni. I ricavi del secondo trimestre ammontano a 5,9 miliardi nel trimestre, in crescita di oltre il 24%. I costi invece restano sostanzialmente stabili. L’incremento di ricavi e profitti dipende pressoché esclusivamente dal “margine di intermediazione”, ossia, appunto, la differenza tra gli interessi che la banca chiede sui suoi prestiti e quelli che paga ai depositanti. Dopo la diffusione dei dati il titolo della banca sale in borsa dell’1,4%. Alla luce dei dati del semestre Unicredit si attende di chiudere l’anno con un utile netto di oltre 7,25 miliardi e una distribuzione agli azionisti pari o superiore a 6,5 miliardi.

– “Continuando a sprigionare il grande potenziale insito nella nostra rete commerciale, abbiamo prodotto il migliore primo semestre di sempre”, afferma l’amministratore delegato della banca , Andrea Orcel. In tema di possibili acquisizioni (leggi Mps) il manager risponde che queste operazioni sono “un acceleratore e quindi alle giuste condizioni lo valuteremo” ma “non ci sono le condizioni”. “La nostra valutazione di Borsa è ben inferiore rispetto ai nostri risultati e quindi proseguiamo a ricomprare azioni perché è un investimento migliore delle opzioni di fusioni e acquisizioni sul mercato”, aggiunge. Tra il 2021-2024 Unicredit distribuirà agli azionisti “22 miliardi contro i 16 miliardi annunciati nel piano”. Lo spiega il ceo di Unicredit, Orcel nella conference call con gli analisti, in considerazione del rialzo del target di distribuzione per il 2023. Su quest’anno inoltre “il dividendo cash sarà quindi almeno di 2,4 miliardi”, conclude il banchiere.

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