Ci sono voluti quasi 50 anni prima di arrivare all’arresto dell’assassino di Gretchen Harrington, la bambina che fu uccisa a Philadelphia nell’agosto 1975. Come riporta la BBC un prete, David Zandstra, ha confessato di aver commesso l’omicidio. Non un prete qualunque, bensì l’amico del padre della vittima, colui che guidava il gruppo di studio sulla Bibbia che lei frequentava quando era sparita e colui che ne celebrò il funerale.
Un libro, La tragedia di Gretchen Harrington: rapimento, omicidio e innocenza persi nei sobborghi di Philadelphia aveva ricostruito i dettagli dell’ultimo giorno di Gretchen, quando la bambina era andata al gruppo di studio. Gli autori avevano intervistato anche Zandstra, ex pastore della chiesa presbiteriana riformata, che però sembrava non ricordare bene i particolari del delitto. Per colpa dell’età, si pensava.
Un testimone sentito dagli investigatori subito dopo il delitto aveva affermato di aver visto la bambina parlare con un individuo alla guida di una station wagon Rambler verde come quella di Zandstra, che però aveva negato di aver visto Gretchen quel giorno. In un comunicato i genitori della bambina hanno spiegato che l’arresto li ha fatti sentire “un passo più vicini alla giustizia. Chiunque incontrava Gretchen diventava subito suo amico. Emanava gentilezza, era una bambina dolce”.