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Mondiali di scherma a Milano, l’ucraina Kharlan non stringe la mano alla rivale russa: squalificata

La reazione di Kiev: "Decisione assolutamente vergognosa"

L’ucraina Olga Kharlan è stata esclusa dal tabellone di sciabola ai Mondiali di scherma in corso a Milano. La Federazione internazionale (Fie) ha considerato non conforme al protocollo il rifiuto dell’atleta di Kiev a stringere la mano alla sua avversaria, la russa Anna Smirnova, al termine del loro incontro di primo turno. Kharlan dopo aver vinto l’assalto si era limitata soltanto ad un tocco con la sciabola. L’ucraina avrebbe dovuto scendere in pedana alle 12.55 contro la bulgara Yoana Ilieva, che è stata invece promossa di ufficio agli ottavi di finale.

Al termine dell’assalto, infatti, terminato sul 15-7 per la Kharlan, l’ucraina non ha ricambiato il saluto con la mano, ma solo porgendo la sciabola. La Smirnova non ha accettato il comportamento della rivale ed è rimasta a lungo ferma in pedana, con la Russia che ha presentato ricorso, chiedendo il rispetto del regolamento. Alla fine è arrivato il cartellino nero per l’ucraina, che perde così anche la possibilità di qualificarsi per le Olimpiadi di Parigi. Kharlan peraltro ha preso una decisione diversa rispetto al suo collega e connazionale Igor Reizlin che mercoledì ha disertato la sfida del primo turno contro il russo Vadim Anokhin. Questa infatti è la volontà del Comitato olimpico ucraino, che ha chiesto ai suoi atleti di non gareggiare contro russi e bielorussi.

“Priva di empatia” e “assolutamente vergognosa“. Così il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak stigmatizza su Instagram la decisione della Federazione internazionale di scherma di squalificare l’atleta ucraina. “Olga Kharlan, grazie per aver degnamente rappresentato l’Ucraina ai mondiali si scherma”, aggiunge Podolyak. Su Twitter il consigliere presidenziale ucraino diffonde una foto di Smirnova che fa il segno della vittoria indossando un colbacco militare russo. “Come potete vedere ammira apertamente l’esercito russo, che uccide ucraini e distrugge le nostre città”, sottolinea Podolyak. Che chiede poi alla Federazione di scherma se “il denaro russo non puzzi di sangue”.