L’avevano spacciata come una rapina avvenuta in casa, ma erano tutti d’accordo e si erano organizzati per ucciderlo su richiesta della moglie. La donna, individuata come la “mandante” dell’omicidio, era sfinita dai ripetuti maltrattamenti subiti per mano del marito all’interno delle mura domestiche, tanto da chiedere aiuto alla sua famiglia rimasta in Albania. I carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Frascati hanno eseguito, su ordine del gip del Tribunale di Velletri, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone. Si tratta di quattro cittadini albanesi di età compresa fra i 27 e i 33 anni accusati dell’omicidio di Petrit Caka, 49 anni, avvenuto il 13 dicembre 2022 a Rocca Priora (Roma).
Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri, che con indagini e intercettazioni hanno ricostruito il ruolo di ogni singolo indagato, la moglie ha chiamato il fratello e un complice con l’intento di punire il marito. I due hanno raggiunto l’Italia dall’Albania il 10 dicembre 2022 in aereo, atterrando all’aeroporto di Roma Fiumicino. L’omicidio è avvenuto tre giorni dopo, con l’inscenamento di una rapina nell’abitazione dei coniugi, culminata con diversi fendenti inferti sul corpo e sul viso dell’uomo con un coltello.
In quei frangenti, la moglie di Caka, che ha poi depistato le indagini raccontando agli inquirenti che il marito aveva molti debiti e questi potevano essere la possibile causa della rapina, era fuori casa poiché si era recata a scuola per prendere i figli. Le indagini dei carabinieri hanno ricostruito i movimenti degli indagati nell’area romana nei giorni antecedenti e successivi all’omicidio. Grazie all’acquisizione delle immagini delle telecamere, gli inquirenti hanno potuto individuare l’automobile utilizzata dai killer per arrivare nella casa di Caka e durante la fuga avvenuta dopo l’omicidio.
Dopo aver ucciso il 49enne, i due uomini hanno provato a rientrare in Albania il giorno stesso in aereo grazie al supporto di un complice. Uno di loro è stato però fermato dalla dalla Polizia di Frontiera di Bari mentre era in procinto di imbarcarsi su una nave diretta a Durazzo, mentre la donna è stata trovata e arrestata in una nuova abitazione a Rocca di Papa. L’ultimo arrestato, invece, è stato fermato mentre viaggiava in auto nei pressi della via Cassia.