Politica

Reddito addio, il video del ministero del Lavoro incensa la riforma. Ma nasconde i veri numeri e non dice mai “povertà”

La parola povertà è bandita dal video di 30 secondi che il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dedica alla riforma che cancella il Reddito di cittadinanza e introduce l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro. Si tratta di una “comunicazione istituzionale” dedicata ai cittadini, ai quali viene raccontato che col superamento del Rdc l’Italia sarà “più vicina alle persone vulnerabili e alle famiglie fragili“. A dire semplicemente “poveri” il ministero di Marina Elvira Calderone avrebbe dovuto precisare che 400mila nuclei in povertà già beneficiari del Rdc con la riforma del governo Meloni non riceveranno più alcuna misura di contrasto alla povertà. E questo perché se non sono presenti almeno un minore, un over 60, una persona con disabilità o in carico ai servizi socio-sanitari, il nucleo è considerato “occupabile” e viene escluso dall’Assegno di inclusione. Il video parla di un’Italia “più attiva nell’aiutare le persone tra i 18 e i 59 anni a trovare occupazione”. Ma sul fronte delle politiche attive, sui corsi di formazione e nei centri per l’impiego nulla è cambiato con questo governo. E visto che le opportunità di lavoro non aumentano per magia, è il caso di dire che il Supporto formazione e lavoro destinato agli “occupabili” prevede solo 350 euro al mese finché si seguono corsi di formazione e per un massimo di 12 mesi. Poi ti arrangi. Ma questo il video non lo dice. Anzi, parla di “una prospettiva per tutti”.