Continuano le operazioni di spegnimento dell’incendio che si è sviluppato a Ciampino in un impianto di smaltimento rifiuti. Nell’operazione sono impegnati 60 vigili. Fatta anche una ricognizione aerea con l’elicottero Drago VF156. “L’incendio è sotto controllo, abbiamo delimitato la zona, ma è presto per dare un quadro definitivo. Ciò che sappiamo è che stanno bruciando materiali solidi urbani, non ci sono feriti e abbiamo messo in sicurezza i manufatti”. Così l’ispettore anti incendio dei vigili del fuoco, Pierpaolo Dominici, che sta coordinando le squadre di intervento. Le fiamme hanno provocato una densa colonna di fumo. Sul posto Vigili del fuoco, Polizia di Stato e Polizia di Roma Capitale. Al momento non c’è nessun impatto operativo sull’aeroporto di Ciampino a causa della colonna di fumo. Pertanto, decolli ed atterraggi si stanno svolgendo regolarmente. Le squadre dell’Arpa Lazio sono a Ciampino per installare un campionatore per la raccolta di polveri che, dopo 24 ore, fornirà l’analisi sull’eventuale presenza di microinquinanti: principalmente diossina, Ipa e Pcb. La sindaca di Ciampino Emanuela Colella ha provveduto ad informare i sindaci delle città limitrofe, afferenti alla Asl Roma 6, rispetto alla natura dell’incendio e sta condividendo le informazioni da diramare alla cittadinanza. Si raccomanda, “ove visibile il fumo, di tenere le finestre chiuse”.

Intanto è allarme diossina a Palermo. Dopo l’incendio che ha interessato la discarica di Bellolampo, l’Arpa ha rilevato la presenza della sostanza nell’area. “La determinazione di diossine sull’aria campionata nei pressi della località Inserra, dalle ore 22.00 del 24 luglio alle ore 22.00 del giorno dopo ha restituito una concentrazione pari a 939 TE fg/m3″, si legge nel sito dell’ente. “I risultati riflettono la formazione di diossine e furani e la loro presenza in aria ambiente, che costituisce un dato da attenzionare. – dicono – I valori di concentrazione riscontrati sono indicativi della presenza di una fonte emissiva locale”. “Mi pare che l’aria ormai a Palermo sia sufficientemente pulita, il problema è che la diossina si è depositata sui terreni circostanti e quindi potrebbe entrare nel ciclo alimentare se si consumassero verdure o latte ricavato da mucche che pascolano in quella zona”. Così il capo della protezione civile regionale, Salvatore Cocina. “Cosa è successo a Bellolampo? Come è stato possibile un incendio di questo tipo? È opera di criminali che vogliono mettere in ginocchio il sistema dei rifiuti pubblici a Palermo oppure di impreparazione ed approssimazione da parte di chi deve gestire la nostra discarica pubblica? Su quanto è accaduto a Bellolampo occorre la massima trasparenza a partire da quale vasche siano realmente andate a fuoco”. Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale a Palermo, Antonino Randazzo.

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