25 luglio, un cittadino passeggia lungo il canale Albert, a Hermalle-sous-Argenteau (Belgio) quando la sua attenzione viene catturata da un frigorifero che galleggia non lontano dalla caserma dei pompieri. Determinato a togliere dall’acqua l’elettrodomestico abbandonato, l’uomo si avvicina alla banchina e attira il frigo verso terra. Una volta riuscito a trascinare l’elettrodomestico a riva, il passante viene colpito da un forte tanfo e così, insospettito, contatta la polizia di Oupeye (in provincia di Liegi). Arrivati sul posto, gli agenti aprono il portellone e qui la macabra scoperta: all’interno del frigorifero ci sono dei resti umani, per l’esattezza due braccia e due gambe femminili.
Ora a distanza di qualche giorno il mistero sembra essersi chiarito: poche ore dopo il ritrovamento degli arti, le forze dell’ordine hanno infatti rinvenuto una scatola che in un fiume vicino, il Mose, contenente una testa e un busto. È stato quasi immediato collegare tutto a una telefonata ricevuta in centrale: un uomo voleva segnalare un avventore ubriaco del pub dove si trovava. Perché? Perché stava raccontando di aver ucciso la madre e di averla fatta a pezzi. Nella segnalazione l’uomo ha fornito anche il nome del matricida e l’indirizzo di sua madre: Maria Verdoolaege. La 74enne viveva a Jemeppe-sur-Meuse ed è lì che il figlio Ish l’ha uccisa per poi smembrarla, andare al pub, ubriacarsi e vantarsene. È stato catturato? Sì, proprio mentre stava per fuggire in Corea del Sud come aveva pianificato: la polizia lo ha trovato in un hotel a Zaventem-Bruxelles, non lontano dall’aeroporto. Il figlio omicida, come riporta RTL.be, ha dichiarato che tutto è dipeso dalle difficoltà familiari: si è dichiarato vittima di bullismo e ha detto di avere agito dopo una discussione.