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Al monastero di Trani lavoravano percettori del reddito di cittadinanza. Ora resta solo amarezza

Ci sono luoghi che sono tatuati nell’anima dei popoli che li abitano. A Trani questi sono la Cattedrale sul mare e il maestoso monastero di Colonna.

Quest’ultimo costruito nel 1104, coevo della più famosa cattedrale, datata 1099, dopo anni di ristrutturazione è stato riaperto dal sindaco Amedeo Bottaro, grazie ad un progetto Puc (Progetti utili alla collettività) del Comune di Trani, utilizzando una squadra di circa trenta percettori del reddito di cittadinanza. Il monastero era luogo di residenza di benedettini che scapparono per i continui assalti di pirati e successivamente fu occupato dai frati minori francescani, che meglio sopportarono per secoli le continue depredazioni che arrivavano dal mare. Oggi, la struttura posta su una penisola sul mare e che guarda a ponente la sua coeva cattedrale è meta di viaggiatori da quando il sindaco la ha riaperta al pubblico a costo zero per i cittadini, utilizzando appunto i percettori del reddito di cittadinanza che si avvicendano nella gestione con turni di tre ore per ciascuno.

Li voglio definire ironicamente i Pirati del Monastero perché, come ha suggerito un viaggiatore illustre, la sede una volta continuamente depredata oggi viene concretamente gestita da cittadini che spesso il governo considera dei pirati che depredano lo stato col reddito di cittadinanza. Le loro storie sono spesso argomento di interesse dei viaggiatori che finalmente possono visitare la struttura, diventata un contenitore culturale d’eccellenza.

Ma due giorni fa, questi “Pirati virtuosi”, circa la metà di loro, viene raggiunta da un sms dell’Inps che li dichiara sospesi. A un pirata il messaggio arriva proprio mentre operava un intervento d’emergenza liberando un parco da un ramo di pino spezzatosi per il vento. Assurdità italiane: invece di premiarlo gli mandano un sms dove liquidano il suo attivismo civico con un “sospeso”.

Vito non si scompone, continua il suo lavoro come se nulla fosse, come quei marinai descritti da Conrad che fanno quello che da sempre sanno fare e che sanno essere importante. Stefano, un altro pirata, si chiede se può continuare lo stesso, perché nella gestione del monastero si occupava di sicurezza, la sua attività professionale prima della crisi, e aveva addestrato tutti i pirati nell’uso delle ricetrasmittenti e del sistema di videosorveglianza interno. Nicola affranto mi dice che continuerà ad andare nel parco che curava perché spera che la parola sospeso non voglia dire terminato.

Insomma, tutti sono delusi e anche alcuni che avevano votato Giorgia Meloni non riescono a spiegarsi questa scelta. Mi dicono: “da quando c’è il reddito l’Italia è cresciuta nel Pil, sono soldi che noi consumiamo, che fanno girare l’economia, adesso anche i negozianti ne risentiranno”. Vero, infatti qualche titolare di pizzeria mi dice che questo weekend è stato vuoto, perché lui, situato in una zona popolare, campava con le famiglie dei percettori, che si concedevano una pizza al sabato. Al monastero invece si va avanti con una squadra ridotta al 50% di sessantenni o di persone con figli minori, che però non basterà a gestire la struttura per sempre.

Inoltre, addio alla squadra d’élite di pronto intervento emergenziale in città che faceva base proprio al monastero e che risolveva parecchie emergenze in spiagge, parchi e strutture comunali. Adesso si apre il contenitore culturale con un concerto offerto alla città da giovani eccellenze musicali (due pianisti tranesi Paolo Scaffarella e Giorgio Trione Bartoli, che suonano in giro per il mondo e hanno donato alla loro Città il Tyrenum Classic Festival) e i pirati, nonostante la sospensione, cureranno lo stesso questo festival che comincia il 5 agosto. Ma dopo?

Resterà solo l’amarezza, che tutti sperano non si trasformi in rabbia, perché una cosa è certa e ancora pochi ricordano: il grande merito dei grillini è stato quello di canalizzare la rabbia istituzionalizzandola e introiettandola nel sistema democratico, c’erano i forconi all’epoca che facevano tremare le città. Adesso i sindaci vedono da due giorni gli uffici dei servizi sociali assaliti letteralmente da chi ha ricevuto gli sms, e in tutta fretta devono ripristinare i servizi affidati ai Puc con gare appalti, proprio mentre tutti gli uffici stanno correndo per il Pnrr.

La tempesta perfetta sembra alle porte, lo dicono in molti nelle riunioni che si tengono in prefettura, dove ci si aspetta arrivino forti turbolenze sociali. Forse Salvini e Meloni si aspettavano che in agosto gli italiani percettori del reddito fossero nei lidi o a bere mojito e che tutto passasse con il caldo, ma di caldo sembra che ci sia solo l’autunno che arriverà.