La cantante racconta in un lungo sfogo i recenti avvenimenti: "Non è possibile non mettere la sicurezza al primo posto"
Incidente al termine di un concerto di Baby K. La cantante è finita in ospedale con una contusione al seno e dovrà saltare alcuni appuntamenti live programmati all’estero. A raccontare quanto accaduto è la stessa cantante in una serie di Instagram stories: “L’altra sera sono andata a Teramo e la Polizia, che è lì proprio per gestire e mantenere l’ordine ha deciso di fare il contrario del suo mestiere: ha aperto le transenne, in questo poco spazio dove c’era il mio van, in un terreno impossibile da calpestare, e si è creata una tale calca – avevo bambini e bambine che mi arrivavano al ginocchio – continuavo a dire ‘Qua qualcuno si fa male’, ma a nessuno interessa, perché la cosa più importante è farsi una foto. Questa cosa diventa veramente pericolosa per tutti”.
Quindi la dinamica dell’incidente: “In questa occasione sono stata caricata da una donna in maniera così forte che ho subito un trauma al seno, per cui ieri non riuscivo nemmeno a parlare dal dolore, sono andata in ospedale e mi hanno detto che…” e si interrompe, prima di riprendere: “Sono nera, devo cancellare i prossimi show, molti sono all’estero e stavano andando benissimo, ho aspettato otto anni per fare questi show all’estero”. Quindi la spiegazione del proprio punto di vista sulla questione: “La mia non è una lamentela nel fare le foto, io sono solo felice di guardare le persone negli occhi e vedere queste facce sorridenti che non vedono l’ora di farsi la foto con me: amo i bambini, amo le persone che mi vogliono bene, è una cosa che mi fa stare bene mentalmente e mi fa bene al cuore, però c’è una cosa che sta sfuggendo di mano: non è possibile non mettere la sicurezza al primo posto, non è possibile rischiare delle situazioni di follia, di grande pericolo per delle foto. E pare che questa cosa non interessi a nessuno tranne che a me […] Questa volta mi sono fatta male io e sono stata tutto il giorno a piangere dal dolore […] ma se fosse stata una bambina o una persona anziana che cosa dicevate di me? Io immagino le cattiverie che potrebbero uscire davanti a una notizia del genere, che un’artista crea il panico. La sicurezza non è responsabilità nostra, io in tutti questi anni, per fare le foto, sono stata palpeggiata, strattonata, strozzata, spinta, insultata e ciononostante io le foto le faccio comunque, ma la sicurezza deve venire prima di tutto e non è una mia responsabilità”.