Accogliere i richiedenti asilo minorenni negli hotel per clandestini gestiti dal Ministero dell’Interno dove “non hanno la dovuta assistenza delle autorità locali e sono messi a rischio di essere sfruttati dalla criminalità organizzata, è una pratica illegale che viola il dovere più fondamentale di uno stato civilizzato”. L’ultima sentenza dell’Alta Corte di Londra piomba come un macigno sulle politiche anti-immigrazione clandestina del governo Sunak, già molto controverse seppure prese a modello dalla nostra primo ministro Giorgia Meloni.
Una condanna senza mezzi termini alla pratica ‘sistematica’ di ospitare i bambini che arrivano non accompagnati sulle coste britanniche a bordo dei gommoni, per essere spediti negli ‘hotel ove sono tenuti i clandestini senza alcuna supervisione degli adulti né le cura delle autorità locali. Da qui, e i casi ormai sono troppi, molti minorenni spariscono. Dall’aprile di quest’anno sono 447 i minori scomparsi da questi ‘alberghi per richiedenti asilo’ in kent, East Sussex, Londra, Oxfordshire and Warwickshire, per la maggior parte nelle prime 72 ore dall’approdo di fortuna in Regno Unito. Tra questi 154 restano ancora dispersi, sono giovani di età compresa soprattutto tra i 16-17 anni ma ci sono anche un bambino di 12 anni e 11 quindicenni, alcuni dei quali, ha sostenuto il giudice Chamberlain sulla base di prove: “Sono stati persuasi ad entrare in gang che li sfruttano per intenti criminali”.
Per questo la ong Every Child Protected Against Trafficking (Ecpat) ha intentato la causa contro il ministero britannico contro quella che l’Alta Corte ha riconosciuto una pratica illegale, che dal 2021 è stata usata come procedura di routine per ben 5400 minori (di cui un terzo sotto i 16 anni), ma che non si può sostituire alle supervisione degli adulti e alle cure delle autorità locali.
Nelle 55 pagine della sentenza il giudice Chamberlain ha dichiarato che “questi sono minori che hanno compiuto un viaggio molto lungo, in molti casi dopo aver ricevuto abusi e maltrattamenti nel paese d’origine o lungo il percorso per arrivare in Regno Unito. Alcuni sono vittime del traffico umano, parlano poco o per niente l’inglese, non hanno gli strumenti per affrontare la vita di un richiedente asilo in Gran Bretagna e per questo sono maggiormente vulnerabili”.
Ma fare sentire questi immigrati minorenni i benvenuti non è certo la priorità del governo britannico, tutt’altro. Il sottosegretario agli interni Robert Jenrick nelle settimane scorse ha sollevato uno scandalo per aver ordinato di rimbiancare i murales rappresentanti Mickey Mouse e Tom &Jerry che adornavano il centro di sbarco di Dover per i giovani immigrati non accompagnati, perché a detta sua erano “troppo accoglienti”.
La deterrenza verso i clandestini – Se il motto del premier del Sunak è ‘Stop the Boats’ (fermare i barconi) la priorità della sua ministra dell’interno Suella Braverman, soprannominata dalle ong anche ‘Crudelia’ Braverman, è piuttosto gestire il traffico di clandestini nel modo più deterrente ed economico possibile. Mentre il governo sta preparando l’appello contro la pronuncia del tribunale britannico che di fatto ha bloccato di nuovo l’invio dei clandestini in Ruanda perché il paese non è valutato come “sicuro”, la Braverman ha ora acquistato dei tendoni che dovrebbero essere montati alla fine di agosto in siti militari in disuso per ospitare l’onda dei clandestini che con la stagione più propizia dovrebbero tentare la traversata della Manica. Un piano contingente, o meglio, una reazione al panico indotto dalle previsioni del Border Force, il comando responsabile delle frontiere, secondo cui nei prossimi tre mesi le coste dell’isola vedranno il maggior traffico di migranti arrivare dalla Manica. Una previsione che si basa sui trend dello scorso anno quando ad agosto settembre e ottobre si sono registrati la metà dei 45,755 sbarchi di illegali.
Il ‘grande piano’ della Braverman è rimpiazzare la sistemazione in hotel, che costa ai contribuenti circa 7 milioni di euro al giorno con alloggi più economici e sicuramente meno accoglienti. I tendoni dovrebbero ospitare dai mille ai duemila letti, un’opzione che offre più spazio rispetto alle 220 stanze a bordo della Bibby Stockolm, la chiatta definita dagli attivisti come una ‘prigione galleggiante’, pronta sulle coste di Dover davanti al porto di Portland per ospitare i primi dei 500 richiedenti asilo. Visto che pare proprio che i clandestini non siano stati scoraggiati affatto dal nuovo intransigente disegno di legge anti immigrazione clandestina proposto dal governo Sunak, che dopo il ping pong politico a Westminster tra camera dei Comuni e camera dei Lord ha ricevuto il via libera del Parlamento britannico. Un punto al governo tory di Rishi Sunak contro il parere di organizzazioni umanitarie, inclusa l’Onu secondo cui le disposizioni draconiane previste dalla legge, come ad esempio il divieto di richiedere lo status di rifugiato a chi entra in Regno Unito illegalmente, violerebbe i trattati internazionali.