Una piccola porzione di cielo che potrà restituire agli scienziati le chiavi per continuare a indagare i segreti dell’universo oscuro. È grazie alle immagini del telescopio spaziale europeo Euclid, così nitide da essere definite “ipnotiche”, che gli astrofisici di tutto il mondo sono in fibrillazione. Nelle immagini test si vedono con una chiarezza impressionante galassie a spirale ed ellittiche in primo piano su uno sfondo sterminato di stelle, alcune più brillanti e altre meno, con scie di raggi cosmici. Queste prime immagini del telescopio dell’Agenzia Spaziale Europea non ritraggono l’universo oscuro, ma sono dei test, necessari per mettere a punto gli strumenti. Che sono stati creati anche grazie a scienza e tecnologia italiane. A scattare le immagini sono stati gli spettrometri Vis e Nisp, entrambi realizzati con un importante contributo dell’Italia, con Agenzia Spaziale Italiana, Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
La porzione di cielo sulla quale si è esercitato il telescopio Euclid corrisponde a un’area pari ad appena un quarto della Luna piena. Euclid il 28 luglio ha raggiunto il suo punto di osservazione definitivo, a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, nel punto di equilibrio Lagrange 2, o L2, dove le influenze di Sole, Luna e Terra vengono annullate. È da lì che, al termine di questa fase di test di circa due mesi, Euclid comincerà a scalfire i segreti dell’universo oscuro.
“Sono del tutto fiducioso che la squadra di questa missione avrà successo nell’utilizzare Euclid per rivelare il 95% dell’Universo, del quale attualmente conosciamo tanto poco”, ha detto il direttore generale dell’Esa Josef Aschbacher. Anche per Carol Mundell, direttrice della Scienza per l’Esa, le prime immagini sono “solo un assaggio dei dati notevoli che possiamo attenderci da Euclid”. Giuseppe Racca, project manager di Euclid per l’Esa, ha aggiunto che, “una volta calibrato completamente, Euclide osserverà miliardi di galassie per creare la più grande mappa 3D del cielo mai vista prima”, aprendo la via alla cosmologia osservativa e all’astronomia statistica, come ha detto il responsabile del Consorzio Euclid, Yannick Mellier.