A pochi giorni dall’sms che ha comunicato a 169mila famiglie lo stop al reddito di cittadinanza, riaprono gli uffici e crescono i timori per un assalto ai servizi sociali comunali e alle sedi Inps da parte degli esclusi dalla misura di sostegno al reddito. Sono già previste diverse manifestazioni e sit-in (come la protesta di Napoli organizzata da Potere al popolo all’esterno della sede dell’Inps in via Alcide De Gasperi) e le Prefetture sono state allertate proprio per garantire la sicurezza delle sedi Inps e degli operatori. Attenzione particolare al Sud e soprattutto in Campania (dove si è registrato il maggior numero di sms di sospensione inviati).
Intanto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, intervistato da la Repubblica, è durissimo: “È una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli, un disastro sociale, una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italiani”. Il leader del M5S non nasconde i suoi timori: un Autunno caldo? “Temo proprio di sì. Per questo invito il governo a convocare subito un Consiglio dei ministri straordinario per differire i termini e gestire queste scelte sciagurate”. “Per noi è un disastro sociale annunciato -spiega- . Abbiamo provato a metterli in guardia con la marcia dei ventimila, lo scorso giugno a Roma, con il tour da Nord a Sud per far emergere tutte le difficoltà delle fasce sociali più deboli. Il governo invece ha voluto proseguire dritto in questa guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli e da ultimo con questo messaggio dell’Inps per altro falso e fuorviante“. “Giorgia Meloni – conclude – si sta rivelando una fredda burocrate a Palazzo Chigi, indifferente al carovita che impoverisce il ceto medio e alla disperazione delle persone più fragili. Cancella con spregiudicatezza sensibilità che appartenevano un tempo anche alla destra sociale”.
Sull’argomento è intervenuto anche il co-fondatore e garante del M5S. “Ormai è chiaro: il focus di questo Governo è la lotta ai poveri e l’annientamento della dignità dei lavoratori. Il salario minimo si potrebbe già approvare ad agosto ma le vacanze estive non possono attendere…”, scrive su Twitter Beppe Grillo, ospitando sul suo blog un post scritto da Claudio Cominardi, sottosegretario al ministero del Lavoro del governo Conte I che seguì la conversione in legge del decreto istitutivo del Reddito di cittadinanza e del decreto Dignità. Attualmente Cominardi ricopre l’incarico di tesoriere del Movimento 5 Stelle.
Preoccupazione esprimono anche i sindaci. Ma se il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, e il colleghi dei capoluoghi calabri contestano al governo di aver “scaricato il malcontento delle persone sui servizi sociali comunali” e temono “disordini”, anche i sindaci di destra non nascondo i loro timori. A Palermo, ad esempio, è alta la percentuale di percettori di reddito di cittadinanza. Nella provincia del capoluogo siciliano sono arrivati 11.573 sms di sospensione e il sindaco di centrodestra Roberto Lagalla, sempre su Repubblica, ammette di essere “preoccupato” e che la “fibrillazione è inevitabile”. “Ma posso assicurare che nessuno di coloro che hanno bisogno sarà lasciato indietro”, ci tiene a precisare. Il primo cittadino di Palermo sottolinea comunque che, dal suo punto di vista, sul reddito “va riconsiderata la modalità e io ho sempre avuto molte riserve su come è stato erogato”.