Gli antiabortisti, appoggiati da Fratelli d’Italia, hanno ottenuto l’apertura di “una stanza dell’ascolto” all’ospedale Sant’Anna di Torino. Si tratta, stando a quanto annunciato, di uno spazio rivolto alle donne che vogliono abortire con lo scopo di “far superare le cause che potrebbero indurre alla interruzione della gravidanza”. Lì cercheranno di incontrarle e fare loro cambiare idea.

Il progetto è nato da una convenzione tra l’azienda ospedaliero-universitaria “Città della Salute e della Scienza di Torino” e la Federazione dei Movimenti per la Vita (FederviPa). Ed è stato appoggiato e sostenuto dall’assessore alle Politiche sociali del Piemonte Maurizio Marrone (Fdi), lo stesso che ad aprile 2022 divenne famoso per aver stanziato 400mila euro per le associazioni anti-abortiste in Regione. Festeggiano i promotori della nuova iniziativa, parlando di “un passaggio storico” per loro, sostenendo che così c’è una “autentica tutela della donna, della maternità e della vita nascente”. Tanto che, si augurano, che sia un “esempio” per altre realtà in Italia. Anche Marrone ha voluto partecipare alla firma della convenzione: “Ogni volta”, ha dichiarato, “che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni. Aprire nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità, soprattutto in questa stagione di preoccupante inverno demografico”.

A opporsi pubblicamente è stato lo stesso responsabile del Reparto interruzioni volontarie di gravidanza Silvio Viale, che parlando con LaPresse ha dichiarato: “Non ci sarà nessuna stanza del Movimento per la vita lungo il percorso della 194 all’ospedale Sant’Anna. Se la direzione sanitaria vuole dare una sede al Movimento per la Vita questa sarà il più lontano possibile dai reparti. Se una donna vorrà rivolgersi a loro potrà usare le loro sedi”.

L’iniziativa ha scatenato anche dure reazioni a livello politico. “Un’iniziativa del genere è perfino difficile da commentare”, ha detto Emma Bonino, ex senatrice di +Europa e da sempre in prima linea in difesa della legge per l’interruzione di gravidanza. “Se la potevano risparmiare. A piccoli passi stanno svuotando la legge 194 dall’interno”. Protesta anche la vicepresidente Pd Chiara Gribaudo: “Dalla giunta Cirio arriva l’ennesimo attacco a un diritto: quello delle donne di scegliere in piena libertà”, ha dichiarato. “L’apertura della stanza d’ascolto contro l’aborto all’ospedale sant’anna di Torino è inaccettabile. La destra usa la sanità pubblica, dopo averla abbandonata, per la propria propaganda. La presentazione in pompa magna con l’Assessore Marrone è uno schiaffo alla libertà delle donne. È molto grave che alle associazioni Pro Life venga consentito di mettere in campo queste forme di pressione dentro gli ospedali pubblici, perché minaccia la tranquillità e la fiducia con cui una donna nell’esercizio della propria libera scelta. Dove servirebbe reale ascolto costruiscono un meccanismo che punta a dissuadere e a colpevolizzare le donne, provando così ogni volta ad aggirare un diritto. La destra parla di natalità ma nei fatti non fa niente”. Una linea sostenuta anche dalla capogruppo di M5s in Consiglio regionale, Sarah Disabato, secondo cui “i progetti oscurantisti di Marrone non hanno nulla a che vedere col sostegno economico alle famiglie, a maggior ragione se i suoi finti segnali di attenzione arrivano a pochi giorni dalla cancellazione del reddito di cittadinanza”. E ha chiuso: “Non provi a far passare le sue marchette alle associazioni antiabortiste come sostegno alle donne”.

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