Intervistato dal “Corriere della Sera”, il cantautore ha raccontato di come sta vivendo il successo: “Dopo ogni esibizione non sono mai contento, è un tratto del mio carattere”
Ha cantato sul palco dell’Ariston da debuttante e festeggiato per l’ultimo posto. Un anno dopo, è tornato a Sanremo da artista affermato. Ha riempito il Forum di Assago e duettato, tra gli altri, con Ligabue, Tiziano Ferro, Max Pezzali e Marracash. Ha accarezzato il sogno di vivere con la musica fino a trovarselo fra le mani. È partito da zero, per arrivare a cento in un paio d’anni senza mai prendersi troppo sul serio. È la sua forza e anche il suo tratto distintivo. Tananai suona, produce, si diverte e vive la sua favola con i piedi ben ancorati a terra: “Nonostante tutto ho capito che non sarò mai contento. Alla fine di ogni esibizione sono sempre incazz**o nero perché penso di non aver fatto bene – spiega in un’intervista al Corriere della Sera –. È un tratto del mio carattere: penso sempre di poter fare meglio”.
È l’artista dell’anno. Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Ma quando il successo bussa alla porta, bisogna imparare anche a dire no. “Mi offrivano una somma spropositata per fare da testimonial di uno spazzolino. Non mi pare giusto invitare i fan a lavarsi i denti: lo facciano i genitori e i dentisti – ci tiene a sottolineare il cantante –. Sono uno che vive alla giornata e sto bene con quello che guadagno: non mi interessa avere un macchinone o una casa più grande, mi interessa che quando parlo a una persona questa sa che credo in quello che dico. Ero più felice prima che ci fossero i soldi: erano una delle caselle da raggiungere, l’insicurezza mi dava benzina che ora cerco in altro”.
Attraverso la musica, Tananai parla alla gente con umiltà e semplicità. E forse questa è la sua benzina. Dopo il concerto al Forum di Assago, anche l’appuntamento milanese del Carroponte (9 settembre) e la chiusura a Roma (25 settembre) sono sold out. Ma essere amato, per lui non è stato sempre facile: “Da piccolo ho fatto fatica a essere accettato da Milano. Quando dicevo che ero di Cologno venivo trattato con sufficienza. Se non hai successo, e lo metto fra molte virgolette, nella tua città, vuol dire che chi ti conosce non ti percepisce come sincero. Sono orgoglioso che Milano mi faccia toccare il suo affetto”. Gli attestati di stima, però, superano i confini della città lombarda. Le sue canzoni sono arrivate anche in Ucraina. Alberto Cotta Ramusino (questo il vero nome dell’artista), infatti, è in costante contatto con Olga e Maxim, i protagonisti di Tango, il brano con cui si è classificato quinto all’ultimo Festival di Sanremo: “Li ho sentiti la settimana scorsa. Lui è ancora al fronte. Lei sta bene e mi ha detto che con tutte le segnalazioni che le sono arrivate ha iniziato ad ascoltare la mia musica: mi fa piacere”, evidenzia.
Nel frattempo, lavora già a nuovi brani. Dopo aver sperimentato molto, dalla musica elettronica al pop di Sesso occasionale, fino alle note struggenti di Tango e Abissale, il cantautore vede un futuro tutto da scrivere: “Vorrei che il prossimo disco fosse il più suonato possibile: le canzoni dovranno stare in piedi anche con una chitarra in spiaggia o con un pianoforte scordato”.