Nei prossimi tre anni i conti pubblici statunitensi andranno incontro a un deterioramento, per questo l’agenzia Fitch ha deciso di declassare il rating Usa da “tripla A” a “AA+”, con outlook stabile. Dopo questo taglio, Moody’s è l’unica agenzia che al momento assegna ancora la “tripla A” agli Stati Uniti. Janet Yellen, segretaria al Tesoro, ha criticato la decisione, definendola “arbitraria” e “obsoleta”, in quanto basata su informazioni datate.

“Il downgrade riflette l’atteso deterioramento di bilancio nei prossimi tre anni”, afferma Fitch sottolineando come i “ripetuti” scontri sul tetto del debito e le “soluzioni dell’ultimo minuto” raggiunte “hanno eroso” nel corso degli anni “la fiducia nella gestione di bilancio”. Inoltre, al governo manca una strategia fiscale di medio termine, continua l’agenzia, prevedendo una recessione americana nel quarto trimestre del 2023 e nel primo trimestre del 2024. Il pil – stima Fitch – crescerà quest’anno dell’1,2%, in deciso rallentamento rispetto al +2,1% del 2022, per poi fermarsi al +0,5% nel 2024. L’agenzia prevede un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed in settembre.

La scelta di Fitch riporta alla memoria il downgrade shock di S&P nel 2011, nel mezzo del braccio di ferro per l’aumento del tetto del debito. L’agenzia prevede per gli Usa un debito al 112,9% del pil nel 2023, al di sopra dei livelli pre-pandemia e della media del 39,3% dei Paesi con rating ‘AAA’. “Nel prossimo decennio gli elevati tassi di interesse e l’aumento del debito peseranno”, dichiarano dall’agenzia, e a questo si sommerà l’atteso aumento della spesa dovuto all’invecchiamento della popolazione.

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