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L’ufficio parlamentare di bilancio ritocca la stima sul Pil 2023 ma avverte: “Rischi dalle modifiche al Pnrr”

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Sulle condizioni e le prospettive economiche dell’Italia “vi sono rilevanti fattori d’incertezza anche all’interno del nostro Paese, in primo luogo sull’evoluzione del Pnrr per il quale il governo ha recentemente proposto alcune modifiche“. Lo scrive l’Ufficio parlamentare di bilancio nella Nota sulla congiuntura di agosto, in cui sottolinea anche i rischi principali derivanti dalle variabili internazionali (dal costo delle materie prime al ciclo economico europeo). Tuttavia l’Upb ritocca lievemente al rialzo (+ 0,1%) le previsioni sulla crescita del Pil nel 2023. Nonostante la battuta d’arresto del secondo trimestre (-0,3%), secondo le nuove stime il Pil crescerà quest’anno dell’1% e dell’1,1% nel 2024. Il dato è in rialzo “poiché la sorpresa positiva sui dati del primo trimestre prevale su quella di segno opposto sul periodo successivo”. La stima sul 2024 è invece corretta al ribasso di 0,3 punti per il deterioramento della domanda estera e delle condizioni finanziarie globali. Il quadro resta comunque circondato da “ampia incertezza e prevalenza di rischi al ribasso”.

La stima di crescita dell’Ufficio parlamentare di bilancio si allinea così alla previsione contenuta nel Def redatto dal ministero dell’Economia, che indica appunto un aumento del Pil quest’anno dell’1%. Per il 2024 il governo prevede invece una crescita dell’1,5%. Secondo le previsioni Upb, l’occupazione crescerà in misura appena superiore a quella dell’attività economica nella media del biennio 2023-24. L’inflazione, misurata attraverso il deflatore dei consumi, è attesa in progressiva riduzione nel biennio 2023-24. “Lo scenario macroeconomico dell’economia italiana appare nel complesso soggetto a rischi, nel complesso orientati al ribasso. I rischi principali – evidenzia ancora l’Autorità per i conti pubblici – sono di natura internazionale, con riferimento in particolare al ciclo europeo e alla volatilità dei mercati delle materie prime. Tuttavia, vi sono rilevanti fattori d’incertezza anche all’interno del nostro Paese, in primo luogo sull’evoluzione del Pnrr”

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