Trattative, ripercussioni e fuga. Nel giorno in cui i delegati di Ecowas sono arrivati in Niger per trattare con i filogolpisti, la Nigeria ha deciso di tagliare le forniture di energia elettrica a Niamey, in linea con le sanzioni decise dai Paesi vicini dell’Africa occidentale dopo il colpo di stato militare che ha deposto il presidente eletto Mohamed Bazoum. Da sottolineare che il Paese dipende per il 70% delle sue forniture energetiche proprio dalla Nigeria. Un colpo non da poco per i golpisti, che come detto hanno incontrato una delegazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale “per negoziare” con i golpisti. Domenica scorsa, si ricorderà, Ecowas aveva dato alla giunta militare un ultimatum di 7 giorni per ripristinare l’ordine costituzionale, senza escludere l’uso della forza in caso contrario.
Tutto ciò nel giorno in cui sono atterrati all’aeroporto romano di Ciampino i 36 cittadini italiani che nella notte erano partiti da Niamey. Il volo speciale, un Boeing 767 dell’Aeronautica militare, predisposto dal governo, è atterrato alle 05:09. Ad accogliere i connazionali il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l’incaricato d’affari statunitense a Roma. A bordo del volo, oltre ai 36 italiani, c’erano 21 statunitensi, quattro bulgari, due austriaci, un nigeriano, un nigerino, un ungherese e un senegalese. In tutto 87 persone che hanno deciso di lasciare il paese dell’Africa occidentale dopo il colpo di Stato militare che ha deposto il presidente Mohamed Bazoum, in carica dal marzo 2021.
“L’ evacuazione è stata molto ordinata. E’ importante aver riportato in Italia tutti i nostri connazionali che lo desideravano”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, accogliendo all’aeroporto militare i connazionali. “Ringrazio tutti gli uomini che si sono impegnati in queste giornate – continua Tajani. – Un gran lavoro della nostra ambasciata con i nostri funzionari, diplomatici e non, che hanno contattato tutti i nostri connazionali sin dal primo minuto. Non ci sono stati pericoli né per loro né per la nostra ambasciata. Siamo stati autorizzati dal nuovo governo che ha permesso che le operazioni si svolgessero in modo regolare. Ora vedremo cosa accadrà in Niger: siamo sempre favorevoli a una soluzione diplomatica per il ripristino della democrazia ed ecco perché la nostra ambasciata rimane aperta. Va esclusa qualsiasi iniziativa militare occidentale perché sarebbe vista come una nuova colonizzazione”, ha concluso il vicepresidente del Consiglio dei ministri. Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commentato con soddisfazione l’operazione conclusa dalla diplomazia italiana, sottolineando come il rientro dei passeggeri italiani e stranieri sia avvenuto in piena sicurezza grazie alla collaborazione tra il ministero degli Esteri e quello della Difesa.
Non solo l’Italia alle prese con le operazioni di evacuazione. Nella notte anche un primo aereo francese, con a bordo 262 persone, è atterrato all’aeroporto Roissy Charles de Gaulle di Parigi, intorno all’1:30. “Ci sono 262 persone a bordo dell’Airbus A330, tra cui una decina di bambini”, ha detto il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna. Oltre a una grande maggioranza di francesi, sono sbarcati a Parigi anche cittadini nigerini, portoghesi, belgi, etiopi e libanesi. Nelle prossime ore è atteso anche l’arrivo di un secondo volo. Secondo il governo francese, degli oltre mille cittadini francesi iscritti negli elenchi consolari in Niger, 600 vorrebbero tornare in patria. Nel paese africano, intanto, i golpisti hanno deciso di riaprire i confini terrestri e aerei con cinque paesi limitrofi – Algeria, Burkina Faso, Libia, Mali e Ciad -, chiusi la sera del 26 luglio, dopo il colpo di stato. L’annuncio è stato trasmesso dalla televisione nazionale.
Mondo
Niger, atterrati a Roma 36 italiani. Tajani: “Escluso intervento militare”. E la Nigeria taglia l’energia elettrica a Niamey
Trattative, ripercussioni e fuga. Nel giorno in cui i delegati di Ecowas sono arrivati in Niger per trattare con i filogolpisti, la Nigeria ha deciso di tagliare le forniture di energia elettrica a Niamey, in linea con le sanzioni decise dai Paesi vicini dell’Africa occidentale dopo il colpo di stato militare che ha deposto il presidente eletto Mohamed Bazoum. Da sottolineare che il Paese dipende per il 70% delle sue forniture energetiche proprio dalla Nigeria. Un colpo non da poco per i golpisti, che come detto hanno incontrato una delegazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale “per negoziare” con i golpisti. Domenica scorsa, si ricorderà, Ecowas aveva dato alla giunta militare un ultimatum di 7 giorni per ripristinare l’ordine costituzionale, senza escludere l’uso della forza in caso contrario.
Tutto ciò nel giorno in cui sono atterrati all’aeroporto romano di Ciampino i 36 cittadini italiani che nella notte erano partiti da Niamey. Il volo speciale, un Boeing 767 dell’Aeronautica militare, predisposto dal governo, è atterrato alle 05:09. Ad accogliere i connazionali il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l’incaricato d’affari statunitense a Roma. A bordo del volo, oltre ai 36 italiani, c’erano 21 statunitensi, quattro bulgari, due austriaci, un nigeriano, un nigerino, un ungherese e un senegalese. In tutto 87 persone che hanno deciso di lasciare il paese dell’Africa occidentale dopo il colpo di Stato militare che ha deposto il presidente Mohamed Bazoum, in carica dal marzo 2021.
“L’ evacuazione è stata molto ordinata. E’ importante aver riportato in Italia tutti i nostri connazionali che lo desideravano”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, accogliendo all’aeroporto militare i connazionali. “Ringrazio tutti gli uomini che si sono impegnati in queste giornate – continua Tajani. – Un gran lavoro della nostra ambasciata con i nostri funzionari, diplomatici e non, che hanno contattato tutti i nostri connazionali sin dal primo minuto. Non ci sono stati pericoli né per loro né per la nostra ambasciata. Siamo stati autorizzati dal nuovo governo che ha permesso che le operazioni si svolgessero in modo regolare. Ora vedremo cosa accadrà in Niger: siamo sempre favorevoli a una soluzione diplomatica per il ripristino della democrazia ed ecco perché la nostra ambasciata rimane aperta. Va esclusa qualsiasi iniziativa militare occidentale perché sarebbe vista come una nuova colonizzazione”, ha concluso il vicepresidente del Consiglio dei ministri. Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commentato con soddisfazione l’operazione conclusa dalla diplomazia italiana, sottolineando come il rientro dei passeggeri italiani e stranieri sia avvenuto in piena sicurezza grazie alla collaborazione tra il ministero degli Esteri e quello della Difesa.
Non solo l’Italia alle prese con le operazioni di evacuazione. Nella notte anche un primo aereo francese, con a bordo 262 persone, è atterrato all’aeroporto Roissy Charles de Gaulle di Parigi, intorno all’1:30. “Ci sono 262 persone a bordo dell’Airbus A330, tra cui una decina di bambini”, ha detto il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna. Oltre a una grande maggioranza di francesi, sono sbarcati a Parigi anche cittadini nigerini, portoghesi, belgi, etiopi e libanesi. Nelle prossime ore è atteso anche l’arrivo di un secondo volo. Secondo il governo francese, degli oltre mille cittadini francesi iscritti negli elenchi consolari in Niger, 600 vorrebbero tornare in patria. Nel paese africano, intanto, i golpisti hanno deciso di riaprire i confini terrestri e aerei con cinque paesi limitrofi – Algeria, Burkina Faso, Libia, Mali e Ciad -, chiusi la sera del 26 luglio, dopo il colpo di stato. L’annuncio è stato trasmesso dalla televisione nazionale.
Articolo Precedente
Trump incriminato per l’assalto al Congresso del 6 gennaio: “Era determinato a restare al potere”
Articolo Successivo
Il Niger, di solito ignorato, ora è sulle prime pagine. Quando i golpe toccano l’eredità coloniale
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Le condizioni di Papa Francesco si sono aggravate: “Crisi respiratoria e anemia, sono state necessarie trasfusioni e ossigeno”. I medici: “Prognosi riservata”
Politica
Meloni: “Ucraina combatte contro un brutale aggressore. Con Trump raggiungeremo una pace giusta”
Politica
Renzi a Miami da Trump all’evento del fondo saudita. Calenda: “Mi vergogno di averlo fatto eleggere”
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Quando la libertà è a rischio, l'unica cosa che puoi fare è metterla nelle mani più sagge. Ecco perché i conservatori continuano a crescere e stanno diventando sempre più influenti nella politica europea. Ed ecco perché la sinistra è nervosa. E con la vittoria di Trump, la loro irritazione si è trasformata in isteria". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
"Non solo perché i conservatori stanno vincendo, ma perché ora i conservatori stanno collaborando a livello globale. Quando Bill Clinton e Tony Blair crearono una rete liberale di sinistra globale negli anni '90, furono definiti statisti. Oggi, quando Trump, Meloni, Milei o forse Modi parlano, vengono definiti una minaccia per la democrazia. Questo è il doppio standard della sinistra, ma ci siamo abituati. E la buona notizia è che le persone non credono più alle loro bugie".
"Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci semplicemente perché le persone non sono ingenue come le considera l'ultimo. Votano per noi perché difendiamo la libertà", ha ribadito.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".