Non si arresta la sequenza degli aumenti del costo di benzina e gasolio. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia ieri 1 agosto, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è stato di 1,920 euro/litro (1,913 la rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,913 e 1,940 euro/litro (no logo 1,904). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,776 euro/litro (rispetto a 1,767), con le compagnie tra 1,776 e 1,796 euro/litro (no logo 1,760). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 2,054 euro/litro (2,047 il dato precedente). La media del diesel servito è 1,912 euro/litro (contro 1,903). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,709 e 0,732 euro/litro (no logo 0,691). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,398 e 1,487 (no logo 1,409). In autostrada (dove il prezzo è più alto) sono stati segnalati costi di oltre 2,5 euro al litro per la verde.
Da ieri i distributori sono obbligati ad esporre il prezzo medio nazionale dei carburanti ma nel primo giorno di sono stati segnalati diversi impianti privi della cartellonistica richiesta. Gli organismi di vigilanza escludono che siano in atto speculazioni. Gli incrementi del prezzo alla pompa seguono quelli del mercato all’ingrosso e del petrolio, salito di oltre il 20% nell’ultimo mese. Il costo del gasolio all’ingrosso è praticamente raddoppiato in un mese sui mercati internazionali, tornando sui valori di gennaio. Come sempre però sul prezzo finale incide pesantemente anche la componente fiscale. Se le accise sono fisse, l’Iva sale in valore assoluto un base al prezzo. Sinora il governo ha detto di non avere alcuna intenzione di reintrodurre una qualche agevolazione fiscale, dopo aver eliminato a gennaio lo sconto di 30 centesimi introdotto dal governo Draghi. Pur con tutta la buona volontà non si capisce quale sia il senso del comunicato diffuso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy di Adolfo Urso in cui si rivendica come nel primo giorno di obbligo di esposizione dei cartelloni, i prezzi siano rimasti “saldamente al di sotto dei 2 euro al litro”. Se protratti nel tempo, gli aumenti dei carburanti, potrebbero rallentare il percorso di riduzione dell’inflazione in atto da qualche mese.