La voglia malata della destra di riscrivere la storia dello stragismo va considerata un reale pericolo democratico. Oggi alla Camera la loro mozione sulla strage di Bologna è stata scritta per negare la matrice neofascista dell’attentato che il 2 agosto del 1980 uccise 85 persone ferendone oltre 200.
Con leggerezza cinica e fraudolenta il testo fa riferimento ad un iter processuale che pur avendo “già registrato condanne definitive” non è “ancora concluso”. Balle. La conclusione dei processi a carico di Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, quale che essa sia, non potrebbe mai mettere in discussione il solido impianto delle responsabilità neofasciste ma, non pago, il centrodestra torna a riproporre il depistaggio della pista palestinese. Cioè sono così a corto di argomenti che sfoderano quelli già ampiamente conosciuti non per il loro contenuto di verità, ma per le loro esplicite intenzioni di deviarla.
I firmatari della mozione chiedono di tornare ancora sul Lodo Moro per chiarirne le finalità: sembrano pugili stonati, visto che tutto è stato compreso, scritto, dettagliato, spiegato. Dunque, o non leggono o sono in malafede. Al punto che anche quando chiedono la desecretazione degli atti viene il sospetto che stiano barando. La presidente della commissione Chiara Colosimo, nota per le sue frequentazioni con il terrorista Luigi Ciavardini, oggi ha chiesto di “mettere a disposizione gli atti declassificati per imboccare la strada della verità e giustizia”. Il suo collega Federico Mollicone, invece, ha detto al Corriere che ci sono troppi paletti sulla declassificazione degli atti e ha annunciato una nuova legge: tutto ciò, anziché far piacere, fa quasi preoccupare. Già, perché direttive di diversi presidenti del Consiglio (Prodi, Renzi, Draghi) hanno già dato indicazioni a tutti gli enti dello Stato di desecretare gli atti relativi alle stragi, alla P2, a Gladio ecc. ecc.
A cosa dunque si riferiscono i due esponenti di Fratelli d’Italia? Sanno di atti fermi, non versati all’Archivio centrale dello Stato? Sulle modalità di pubblicazione degli atti ci sono molti problemi, lentezze, difficoltà di una amministrazione che ha poche risorse: perché anziché ammiccare non rimpolpano le risorse destinate agli Archivi e al loro eccellente personale? Sarebbe un passo chiaro, che potrebbe fargli dimenticare per un attimo la loro ossessione per il lodo Moro.
Stefania Limiti
Giornalista e scrittrice
Giustizia & Impunità - 2 Agosto 2023
Strage di Bologna, attenzione alla voglia malata della destra di riscrivere la storia
La voglia malata della destra di riscrivere la storia dello stragismo va considerata un reale pericolo democratico. Oggi alla Camera la loro mozione sulla strage di Bologna è stata scritta per negare la matrice neofascista dell’attentato che il 2 agosto del 1980 uccise 85 persone ferendone oltre 200.
Con leggerezza cinica e fraudolenta il testo fa riferimento ad un iter processuale che pur avendo “già registrato condanne definitive” non è “ancora concluso”. Balle. La conclusione dei processi a carico di Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, quale che essa sia, non potrebbe mai mettere in discussione il solido impianto delle responsabilità neofasciste ma, non pago, il centrodestra torna a riproporre il depistaggio della pista palestinese. Cioè sono così a corto di argomenti che sfoderano quelli già ampiamente conosciuti non per il loro contenuto di verità, ma per le loro esplicite intenzioni di deviarla.
I firmatari della mozione chiedono di tornare ancora sul Lodo Moro per chiarirne le finalità: sembrano pugili stonati, visto che tutto è stato compreso, scritto, dettagliato, spiegato. Dunque, o non leggono o sono in malafede. Al punto che anche quando chiedono la desecretazione degli atti viene il sospetto che stiano barando. La presidente della commissione Chiara Colosimo, nota per le sue frequentazioni con il terrorista Luigi Ciavardini, oggi ha chiesto di “mettere a disposizione gli atti declassificati per imboccare la strada della verità e giustizia”. Il suo collega Federico Mollicone, invece, ha detto al Corriere che ci sono troppi paletti sulla declassificazione degli atti e ha annunciato una nuova legge: tutto ciò, anziché far piacere, fa quasi preoccupare. Già, perché direttive di diversi presidenti del Consiglio (Prodi, Renzi, Draghi) hanno già dato indicazioni a tutti gli enti dello Stato di desecretare gli atti relativi alle stragi, alla P2, a Gladio ecc. ecc.
A cosa dunque si riferiscono i due esponenti di Fratelli d’Italia? Sanno di atti fermi, non versati all’Archivio centrale dello Stato? Sulle modalità di pubblicazione degli atti ci sono molti problemi, lentezze, difficoltà di una amministrazione che ha poche risorse: perché anziché ammiccare non rimpolpano le risorse destinate agli Archivi e al loro eccellente personale? Sarebbe un passo chiaro, che potrebbe fargli dimenticare per un attimo la loro ossessione per il lodo Moro.
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Ramallah, 13 mar. (Adnkronos) - Secondo la Società dei prigionieri palestinesi e la Commissione per gli affari dei prigionieri ed ex prigionieri, almeno 25 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane durante le ultime incursioni nella Cisgiordania occupata. Tra gli arrestati ci sono una donna e diversi ex prigionieri, si legge nella dichiarazione congiunta su Telegram. Aumentano gli arresti a Hebron, dove secondo l'agenzia di stampa Wafa oggi sono state arrestate 12 persone, tra cui 11 ex prigionieri.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "Il rapporto delle Nazioni Unite che afferma che Israele ha compiuto 'atti di genocidio' e ha trasformato la 'violenza sessuale' in un'arma come strategia di guerra non è solo ingannevolmente falso, ma rappresenta anche un nuovo, vergognoso punto basso nella depravazione morale delle Nazioni Unite". Lo ha scritto su X il parlamentare israeliano dell'opposizione Benny Gantz, aggiungendo che il rapporto diffonde "calunnie antisemite e fa il gioco di terroristi assassini".
Washington, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Gli attacchi "sistematici" di Israele alla salute sessuale e riproduttiva a Gaza sono "atti genocidi". Lo ha affermato una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. “La Commissione ha scoperto che le autorità israeliane hanno parzialmente distrutto la capacità dei palestinesi di Gaza – come gruppo – di avere figli, attraverso la distruzione sistematica dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, che corrisponde a due categorie di atti genocidi”, ha affermato l'Onu in una nota. Israele “respinge categoricamente” queste accuse, ha indicato la sua ambasciata a Ginevra (Svizzera).