“Ho molta paura per il mio futuro, non so. E lei? Non ha paura per i suoi figli, per i suoi nipoti?”. E’ la domanda che in lacrime ha posto al Giffoni Festival la giovane attivista Giorgia Vasaperna al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, provocandone un’inaspettata commozione. C’è chi ha perfino ironizzato sulla “eco-ansia” di cui ha detto soffrire proprio la ragazza. Eppure un sondaggio realizzato dall’istituto Noto e pubblicato su Repubblica suggerisce che lo stato di allarme sulla crisi climatica vissuto dalla popolazione italiana appare decisamente diffuso: ben l’89 per cento degli italiani si dichiara preoccupato per il cambiamento climatico, con numeri che variano di poco se si guarda alle differenti fasce d’età. Tra i giovani la quota arriva al 94%, ma anche tra gli anziani si attesta ad un più che considerevole 89%.
Tuttavia, a risultare più pessimisti sulle future evoluzioni del clima restano le fasce d’età che verosimilmente si aspettano di trascorrere più tempo sulla terra: il 79% di loro dichiara di ritenere che la situazione ambientale peggiorerà. Percezione piuttosto diversa tra gli adulti e più ancora tra gli anziani: il 60% si dice pessimista, ma secondo un 30% la situazione climatica andrà invece verso un miglioramento.
Nonostante questi dati sembrino descrivere una consapevolezza ambientale molto generalizzata, allo stesso tempo il sondaggio registra un numero di negazionisti pari al 18%. Tra questi, riporta ancora Repubblica, la maggioranza si ritrova tra gli elettorati di Lega (23%) e Fratelli d’Italia (22%). Quando si chiede se l’attuale governo stia facendo della lotta alla crisi climatica una priorità, gli italiani si spaccano in due: 44% di risposte negative e un pari 44% di affermative. Sulle soluzioni, mette in luce in luce l’indagine, è verso il governo nazionale che si indirizza la richiesta di azioni concrete: le reclama il 48% degli italiani, anche tra i sostenitori dei partiti governativi, in particolare tra quanti votano Forza Italia (67%) e Lega (57%). I dati riportati dipingono uno scenario in cui la consapevolezza della necessità di agire e la preoccupazione sono molto trasversali, contro una minoranza negazionista piuttosto condensata politicamente.