È stato condannato a sei anni di carcere, in primo grado, per violenza sessuale di gruppo. Eppure per la Reggiana Manolo Portanova è “un calciatore come gli altri”. Lo fa sapere la società emiliana, club che milita nel campionato di calcio di Serie B, dopo che due giorni fa una sentenza del Coni ha dato il via libera al tesseramento dell’ex calciatore di Juventus e Genoa. “Abbiamo depositato il contratto firmato dopo aver atteso in accordo col Genoa il verdetto della giustizia sportiva. Si tratta di un contratto articolato che ci preserva da aspetti legati alla vicenda”, ha detto in conferenza stampa oggi pomeriggio il direttore sportivo della Reggiana, Roberto Goretti.

Il ds ha poi letto due righe ufficiali della società: “Ac Reggiana non intende in questa fase entrare nel merito della vicenda giudiziaria del calciatore, nel rispetto di tutte le parti processuali, ritenendo che questo importante e oneroso compito debba spettare esclusivamente agli organi competenti”. Goretti non ha mancato però di dare il suo giudizio: “Per me Portanova non è né un santo e né un criminale, non ho alcun elemento per dirlo. Per noi ora è un calciatore come tutti gli altri, della sua situazione se ne deve occupare lui. Non siamo né assistenti sociali e né carnefici, ci occupiamo di calcio nel rispetto delle regole. Nel momento in cui si saranno espressi i giudici in maniera definitiva, il mio pensiero e quello della Reggiana sarà quello dei giudici”.

Ma tra tutti i calciatori disponibili era proprio necessario prendere in prestito uno dei pochissimi che ha una condanna, anche se solo in primo grado, per violenza sessuale di gruppo? Per rispondere a questa domanda Goretti ha replicato alle roventi polemiche che si sono scatenate sulla scelta della Reggiana, contestata sia dai tifosi che da alcune manifestanti. “Noi – dice – come società rispettiamo tutti: giornali e tv che fanno le loro ricerche, opinioni, interviste, così come i politici di destra e sinistra, ma anche le manifestanti che siano tante o poche. Ma credo sia necessario che tutti rispettino la proprietà della Reggiana, composta da imprenditori per bene ed educati come il presidente Carmelo Salerno e il vicepresidente Giuseppe Fico, e da un gigante come il nostro patron Romano Amadei, una persona di spessore morale incredibile”.

Portanova non gioca una partita ufficiale di fatto dallo scorso dicembre, quando è stato messo praticamente fuori squadra dal Genoa dopo la condanna: a gennaio era stato vicinissimo a indossare la maglia del Bari, ma proprio la protesta dei tifosi aveva bloccato il trasferimento. La condanna è arrivata proprio nel dicembre scorso, alla fine di un processo celebrato col rito abbreviato. La giudice di Siena Ilaria Cornetti nelle motivazioni ha evidenziato che “i rapporti sessuali sono stati ripetuti e in alcuni momenti contemporanei, la ragazza è stata colpita con schiaffi, ha riportato lesioni in termini di malattia organica e psichica“. Inoltre, anche quando ha chiesto dell’acqua o di poter chiamare un’amica, “non è stato dato seguito” alle sue richieste. I fatti risalgono alla notte fra il 30 e il 31 maggio 2021, quando in un appartamento del centro di Siena la ragazza, secondo quanto ricostruito nelle motivazioni della sentenza, “manifestò la propria volontà di voler avere un rapporto sessuale solo con Manolo e di non volerne uno di gruppo con i quattro ragazzi“, volontà espressa “in modo ripetuto e inequivocabile“. Ma gli altri presenti – lo zio di Portanova e altri due giovani – sono entrati nella stanza: lei “si è bloccata, ha cercato di capire cosa stesse succedendo, ha chiesto e ha chiesto ancora che se ne andassero” via ma è stata abusata e “bloccata” con le braccia.

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