Non comincia bene l’avventura di Giuseppina Di Foggia alla guida di Terna, il gruppo della rete elettrica quotato in borsa e controllato al 30% dal Tesoro tramite Cdp. L’amministratrice delegata, scelta lo scorso aprile da Giorgia Meloni su indicazione della sorella Arianna, ha deciso di silurare il direttore finanziario, Agostino Scornajenchi e Giuseppe Del Villano, direttore Corporate Affairs. Forse poco avvezza alle dinamiche di una grande società quotata, la manager, che proviene dalla minuscola divisione italiana di Nokia, ha cacciato i due manager senza avere pronti i sostituti e senza comunicarlo “nei dovuti modi” ai mercati. Il risultato è che in un paio di giorni il titolo Terna ha perso quasi il 9%, mandando in fumo all’incirca un miliardo di capitalizzazione.

Convocata a palazzo Chigi dove sarebbe stata severamente rimproverata e dove si sarebbe pronunciata anche la parola dimissioni, Di Foggia prova a correre ai ripari. È stato riunito di urgenza un cda straordinario del gruppo sotto la presidenza di Igor De Biasio e alla presenza della stessa Di Foggia per rivedere gli assetti organizzativi della società. Terna ha quindi reso noto che la società e il direttore finanziario, Agostino Scornajenchi “hanno raggiunto un accordo consensuale di risoluzione del rapporto di lavoro che prevede altresì la sua permanenza nel ruolo, sino al 31 agosto 2023, e in azienda fino al 31 dicembre dello stesso anno”. Inoltre “è stato raggiunto un accordo consensuale per l’uscita di Giuseppe Del Villano, direttore Corporate Affairs, sostituito ad interim da Emilia Rio, in linea con i piani di successione in essere”.

Agostino Scornajenchi, si specifica, “è dunque nel pieno esercizio della sua funzione di cfo e di dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili della società sino al 31 agosto 2023″, sottolinea la nota Terna. “Le attività proseguono, senza soluzione di continuità e in pieno accordo tra presidente, amministratore delegato e consiglio di amministrazione grazie all’eccellente lavoro e alle competenze delle oltre 5.600 persone di Terna. Rassicurazioni che non sembrano aver del tutto calmato gli investitori con il titolo Terna che continua a scendere e perde un altro 2%

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