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Jerry Calà ricorda l’infarto: “Mentre mi mettevano gli stent, i dottori mi hanno chiesto di dire ‘Libidine'”

Intervistato dal "Corriere della Sera" l'attore spiega: "Li ho accontentati. Non mi scoccia, al pubblico è giusto dare sempre ciò che vuole"

“L’infarto (a marzo, sul set del film “Chi ha rapito Jerry Calà?”) è stata una botta. Cose così ti ricordano che è importante la vita, non il resto. E ti ci attacchi ancora di più”. Jerry Calà torna a parlare del problema di salute dei mesi scorsi. Lo fa in un’intervista al Corriere della Sera, svelando un inaspettato aneddoto: “Mentre mi mettevano gli stent, mi hanno chiesto di dire: ‘Libidine, doppia libidine, libidine coi fiocchi’. Li ho accontentati. Non mi scoccia, al pubblico è giusto dare sempre ciò che vuole”.

Nel corso della chiacchierata c’è modo anche di ricordare vecchie avventure, come quella sul set di Vacanze di Natale: “Una banda di matti, padroni di Cortina. La sera si faceva baldoria. Una notte mi addormentai in baita, ciucco, dopo aver bevuto la ‘coppa dell’amicizia’, mix di grappe. Mi dimenticarono e rimasi lì. L’indomani venne a prendermi per le orecchie un furibondo Aurelio De Laurentiis”.

E su Mara Venier, sposata a Las Vegas, dice: “Scegliemmo una cappella a caso, non avevamo i testimoni, prendemmo due persone al volo dal casinò, una ballerina e un croupier, festeggiammo con una pizza a forma di torta o una torta a forma di pizza, non ricordo”. Il loro amore è “diventato una grande amicizia. La nostra canzone è: ‘Gente come noi, che non sta più insieme, ma che come noi, ancora si vuol bene'”. Un legame che ha resistito al tempo e ai cambiamenti che le loro vite hanno attraversato.