Era rimasta chiusa dal 17 marzo del 2010, quando nel sottotetto fu ritrovato sotto la polvere il corpo di Elisa Claps. Nelle prossime settimane, però, la chiesa della Santissima Trinità di Potenza riaprirà al culto. All’interno però non saranno più celebrate “liturgie festose”, matrimoni e battesimi e dovrà “custodire la memoria di Elisa”, diventando “un luogo di preghiera silenziosa”. La decisione arriva direttamente da Papa Francesco che scrive così un capitolo decisivo per il futuro della chiesa che per diciassette anni è stata la tomba della ragazza scomparsa a 16 anni, il 12 settembre 1993. Per l’omicidio è stato condannato a trent’anni di carcere Danilo Restivo. Dal giorno in cui fu trovato il cadavere la chiesa è rimasta chiusa, anche dopo il dissequestro disposto nel 2014 dalla Procura di Salerno.

Nei giorni scorsi, il Pontefice ha scritto e inviato due lettere: una indirizzata all’arcivescovo di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio, l’altra a Filomena Iemma, mamma di Elisa. A monsignor Ligorio (che proprio nel prossimo mese di ottobre dovrebbe chiudere il suo mandato da vescovo di Potenza, cominciato nel gennaio 2016), Francesco ha espresso “gratitudine per quanto mi ha confidato circa la tragica vicenda della giovane Elisa Claps, che ha segnato con una ferita indelebile la storia della città”. E Bergoglio ha anche sottolineato che “la Comunità diocesana è chiamata a offrire la sua vicinanza ai familiari della ragazza, offrendo loro una presenza tenera e discreta, un ascolto amorevole e un dialogo attento, cosicché il comune impegno nel sostenere la prova e la preghiera fiduciosa possano favorire cammini di riconciliazione e di guarigione”.

La famiglia Claps ha apprezzato le parole del Papa che “ancora una volta sorprendono e confortano” una famiglia che sta vivendo “un periodo emotivamente faticoso. Siamo grati al Santo Padre perché – ha scritto in un comunicato Gildo, fratello di Elisa – continua a manifestarci vicinanza e affetto e accogliamo la sua lettera con riconoscenza”. Papa Francesco, ha ricordato ancora Gildo Claps, “aveva già contattato telefonicamente mamma a gennaio 2014, manifestando anche in quella circostanza vicinanza e partecipazione”. Per quanto riguarda la scelta di riaprire la chiesa però, la famiglia precisa che “tuttavia l’ultima decisione spetta alla comunità: saranno i cittadini di Potenza a scegliere se ascoltare la parola di dio in quel tempio”. Una decisione che potrebbe provocare nuove polemiche, diverse persone che hanno già annunciato sui social di voler organizzare manifestazioni di protesta in occasione della riapertura, alla fine dei lunghi lavori di ristrutturazione, ormai giunti al termine. A ottobre del 2016 era stato lo stesso vescovo di Potenza ad annunciare la riapertura della chiesa dove fu trovato il cadavere di Elisa, sollevando una ribellione della cittadinanza con tanto di raccolta firme per impedirlo.

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