“Sto aspettando il treno nella banchina semideserta quando noto una signora in maglietta e pantaloni scrutarmi con sarcasmo”. Inizia così il racconto di Stefano Ferri – l’imprenditore e scrittore che ama vestirsi da donna – circa un episodio accaduto a Milano lo scorso 21 luglio e che lo ha visto ancora una volta oggetto dello scherno altrui. “Niente di diverso da quello cui sono abituato” aggiunge infatti subito dopo scrivendo sui social, “se non che costei a un certo punto scoppia a ridere. Nemmeno le risate sguaiate al mio indirizzo sono una novità“. A cambiare, invece, è il suo modo di reagire: “Solo che stavolta non ci vedo più e mi avvicino a lei. La guardo con pari sarcasmo e aspetto che la smetta”.
La reazione in effetti non tarda ad arrivare: “Smette in fretta, non aveva considerato che avrei preso il toro per le corna. ‘Un tempo’, le sussurro mentre mi guarda basita, ‘erano le donne in pantalone a suscitare questa reazione negli uomini, e oggi siamo unanimi nel ritenere quegli uomini imbecilli’. Pausa scandita ad arte. Sono in forma. ‘Pensi quanta gente, in futuro, darà dell’imbecille a lei‘. Il sibilo del treno chiude la conversazione”.
Nei commenti sono in molti a dare sostegno al crossdresser: “Avrà imparato la lezione” scrive qualcuno, e Ferri chiosa così: “Non lo so. Quello che so è che mi sono stancato io di subire“.