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Zanzibar, relax al ritmo delle maree

Latte e menta, i colori della bassa marea, un alternarsi di trasparenze smeraldine e lingue di sabbia candida, tempestata di conchiglie. Le foreste rigogliose, gli animali esotici, il profumo della frutta matura che inebria i sensi, mentre il pungente sentore delle spezie li risveglia dolcemente: “pole, pole” come dicono i locali, “piano, piano”, è il ritornello di una vacanza perfetta

Testo e Foto di E.Bittante - Alpitour World

Benvenuti a Unguja, meglio conosciuta come Zanzibar, l’isola della Tanzania a cui appartiene amministrativamente, ma si distingue per l’incredibile identità. Una terra che sa di mondo, tra profumi delle Indie, antichi racconti mediterranei, tradizioni mediorientali e piante dell’Asia e delle Americhe che ammantano l’entroterra: vaniglia, chiodi di garofano, cardamomo, pepe nero, cannella, noce moscata sono solo alcune delle varietà importate che l’hanno resa “l’isola delle spezie”. Zanzibar è una realtà affascinante e poliedrica come le melodie Taarab, intonate da voce e strumenti tipici: dal Kanun, la cetra locale, al Nay, il flauto arabo, per poi distinguere le note alte del violino, e il richiamo ancestrale a Mama Africa con un gioioso rullo di tamburi.

A Zanzibar il segreto è farsi trasportare dalla musica e dalle atmosfere rilassate, da scoprire “pole, pole”, un andare che ricorda le maree, un fenomeno che caratterizza la vita marittima e balneare dell’isola. Terra e acqua si trasformano con la complicità della luna, è una questione di attrazione gravitazionale che il satellite esercita sul nostro pianeta. Ed è così che la scienza appare come una magia, modellando la costa in una moltitudine di lingue di sabbia e di isolette che compaiono e scompaiono lasciando sulla sabbia le memorie del mare: durante la bassa marea il mare si “ritira” e la spiaggia si “allarga” diventando una costellazione di splendide conchiglie dai riflessi violacei, tanto belle che un tempo venivano considerate molto preziose e usate come moneta.

Le coste della parte settentrionale dell’isola sono meno soggette a questo fenomeno, e le spiagge del nord-est sono considerate le più belle di Zanzibar. Ed è proprio qui che spunta l’elegante LUX* Marijani, un nuovo resort a 5 stelle della linea Azure di Turisanda affacciato sull’Oceano Indiano, ad un passo dal pittoresco villaggio di Pwani Mchangani. Il luogo dei sogni e dell’assoluto relax dove vivere il mare e tutti i suoi ritmi, riscoprendo il bello dell’andare “pola, pola”, piano, piano come le feluche dei pescatori che navigano all’orizzonte.

Welcome to paradise

In questo intimo angolo di paradiso, tutto sembra essere pensato per una vacanza da favola. Il LUX* Marijani è ideale per chi vuole trascorrere un soggiorno rilassante in un contesto elegante ed esclusivo, una destinazione perfetta per le coppie in viaggio di nozze o per chi desidera regalarsi un sogno tropicale. Un eden eco-chic immerso in una vegetazione gentile, un abitare fronte mare che si fa belvedere sul blu dell’oceano ma anche palcoscenico: sono tantissime le proposte per vivere la struttura, ancora più speciali per le coppie in luna di miele. Punta di diamante è la Healing Earth Spa, situata vicino alla piscina e affacciata sulla spiaggia. Qui troverete tantissimi trattamenti benessere e massaggi tutti da provare: lasciatevi coccolare e inebriare dal profumo degli olii essenziali, quello alla vaniglia è a chilometro zero.

Vita da spiaggia e relax non precludono l’avventura. A poca distanza dal resort spunta il pittoresco villaggio di Pwani Mchangani, un piccolo centro ricco di vita e allegria, dove i locali imbastiscono bancarelle di fortuna ad ogni ora del giorno, straripanti di colori e di ogni ben di dio: dalla frutta gonfia di sole, alle spezie pregiate, divise accuratamente in diversi sacchetti, quasi a creare un mosaico variopinto e bellissimi souvenir handmade. Se siete fortunati troverete anche qualche local che vende i famosi “tinga tinga”, i dipinti naïf tipici dell’isola, probabilmente acquistati a loro volta nella capitale Stone Town, nota per i negozietti-atelier di numerosi artisti. Per una pausa pranzo o un pit stop per placare un qualsiasi appetito, meritano i chioschetti del centro che propongono pesce freschissimo, cucinato al momento sulla griglia, con la sola aggiunta di qualche aroma. In alternativa, sperimentate i sapori autentici dei piatti locali: il boku-boku è indicato per palati che amano il piccante, mentre per gli appassionati dell’agrodolce, da provare la carne pilau con cannella e cumino. Concedetevi anche il dessert, la torta speziata al cioccolato è un’esperienza suggestiva: avete mai abbinato il cacao al gusto di cannella e noce moscata?

Kiwengwa, la spiaggia zanzibarina dei connazionali

Per trovare un po’ di movida, qualche caffè e ristorante più internazionale, tappa nella cittadina di Kiwengwa, situata lungo il litorale nord-orientale, poco più a sud di Pwani Mchangani. Questa località non offre solo divertimento e proposte di ogni genere, la sua spiaggia è considerata anche una delle più belle di tutta Zanzibar, nonché la più estesa dell’isola. Un lungo nastro di sabbia soffice e candido come zucchero a velo e un mare cristallino che svela un mondo sommerso di mille colori, quello della barriera corallina.

A Kiwengwa il fenomeno delle maree è più evidente rispetto al tratto di costa più a nord, ma nonostante gli umori del mare che in alcune ore del giorno non consentono lunghe nuotate, vi aspetta un vero e proprio spettacolo: durante la bassa marea è possibile raggiungere la barriera corallina a piedi. Una passeggiata di 800 metri che svela le meraviglie dell’oceano, dai coralli alle stelle marine visibili a pelo d’acqua o dove il livello è bassissimo. Una sopravvivenza che sembra boccheggiare, eppure è un equilibrio che sopravvive dalla notte dei tempi seguendo il ritmo della natura, tanto stupefacente quanto fragile. Per questa ragione si deve ammirare con rispetto, facendo attenzione a non danneggiare il prezioso ecosistema che vive tra acqua, terra e aria, guardando sempre la luna.

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