La causa è stata intentata presso il tribunale distrettuale di Manhattan e ipotizza, tra gli altri, i reati di diffamazione, violazione del contratto e chiede centinaia di migliaia di dollari di danni per prestazioni perse e spese di prova
Anna Netrebko, cantante lirica russo-austriaca, ha citato in giudizio il Metropolitan Opera di New York, dal quale è stata allontanata in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, chiedendo 360.000 dollari di danni al teatro e al suo direttore. La causa, però, non ha alcun fondamento secondo una dichiarazione rilasciata dall’opera. Lo fa sapere la Bbc.
A più riprese Netrebko ha sostenuto il presidente russo Vladimir Putin, condannando però l’invasione dell’Ucraina dopo le pressioni del Met. Nel 2014 ha donato denaro a un teatro nella città di Donetsk, controllata dai ribelli, nell’Ucraina orientale, ed è stata fotografata con in mano una bandiera ribelle filo-russa.
Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è stata esortata a parlare contro Putin e la guerra, ma non si è mai espressa con nettezza sull’argomento. Ieri la causa è stata intentata presso il tribunale distrettuale di Manhattan e ipotizza, tra gli altri, i reati di diffamazione, violazione del contratto e chiede centinaia di migliaia di dollari di danni per prestazioni perse e spese di prova.
La cantante 51enne afferma che il Met le ha causato “grave angoscia mentale e disagio emotivo”, tra cui “depressione, umiliazione, imbarazzo, stress e ansia, dolore e sofferenza emotiva”. Sostiene, ancora, che il Met e il suo direttore “hanno danneggiato il rapporto di Netrebko con il pubblico, anche incoraggiando le proteste contro le sue esibizioni”, e che le sue critiche alla guerra le hanno fatto perdere i contratti con le compagnie teatrali russe.