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Arrestato l’ex premier pakistano Imran Khan: condannato a tre anni di carcere per corruzione

La televisione di stato pakistana ha comunicato la notizia dell’arresto dell’ex primo ministro pakistano Imran Khan, condannato a tre anni di carcere per un caso di corruzione in cui è stato “provato il suo coinvolgimento”. Khan, che non ha partecipato all’udienza, è stato primo ministro fino all’aprile del 2022 e la vicenda in cui è stato coinvolto riguarda dei regali ricevuti durante il suo mandato. La sentenza emessa nei suoi confronti prevede anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per Khan che, eletto nel 2018, è stato destituito lo scorso anno da un voto di sfiducia in seguito a divergenze con il potente apparato militare del Paese. L’ex premier era stato arrestato già lo scorso maggio, dopo che non si era presentato in aula come richiesto, ma era poi stato rilasciato perché il suo arresto era stato dichiarato illegale. In quel momento diversi suoi sostenitori si erano riversati nelle piazze per protestare contro la decisione e avevano preso di mira le sedi governative.

Khan, 70 anni, ex star della nazionale di cricket del Pakistan entrato in politica nel 1996. Dal 2018 in poi è stato coinvolto in oltre cento cause legali, tutte a suo dire motivate politicamente. Quella che oggi lo ha portato in prigione si riferisce all’accusa di essersi appropriato di doni ricevuti da dignitari stranieri quando era premier e dei proventi della loro presunta vendita. Si parla di oggetti che includono orologi preziosi e gioielli, per un valore di oltre mezzo milione di euro. In un video messaggio registrato prima del suo arresto e poi diffuso online, Khan ha invitato i suoi sostenitori alla calma, ma anche a continuare a “protestare pacificamente”, perché “chi non difende propri diritti vivrà la vita degli schiavi”.
Da quando è stato sollevato dalla carica di premier, Khan ha apertamente sfidato l’esercito e l’attuale governo accusandoli di cospirare contro di lui. Ha sostenuto che la sua rimozione era illegale e ha avviato un’intensa campagna per ottenere elezioni anticipate. L’estate scorsa il Pti, il suo partito, ha ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni locali nel Punjab e nella città portuale di Karachi. A novembre l’ex premier è stato peraltro ferito a una gamba a colpi d’arma da fuoco durante una manifestazione politica. L’attentato ha notevolmente aumentato la sua già alta popolarità, ma ha anche ulteriormente infiammato lo scenario politico.