Gli esseri umani possono contare su un’incredibile capacità di adattamento, certamente la più potente abilità della nostra specie. Si tratta esattamente di ciò che ci ha permesso di adeguarci e prosperare in scenari geografici così diversi in tutto il mondo, riuscendo a impiegare le risorse naturali intorno a noi e a sviluppare rapidamente nuove tecnologie.
Ma in questa fase storica la capacità di adattamento a nuove realtà potrebbe diventare una minaccia per le nostre vite, invece che un aspetto positivo. Ci troviamo evidentemente all’inizio di una nuova era climatica. I fiumi in tutta Europa vivono i loro massimi momenti di secca. Stiamo osservando il superamento di ogni record in termini di temperature elevate e ondate di calore. I miei amici attivi nel settore agricolo stanno cercando di adeguare di anno in anno le tempistiche della semina, al fine di proteggere le piante dal caldo torrido.
Inondati dalla ribellione di madre natura, temo che vedremo spazzata via la quotidianità per come la conosciamo se rimaniamo paralizzati, rinunciando ad affrontare la situazione per il senso di impotenza. Siamo spesso abituati a rimanere passivi davanti alle situazioni che ci sembrano più grandi di noi. A volte questo atteggiamento non causa grandi danni. In questo caso abituarci ad un clima sempre più ostile, alle ondate di calore sempre più forti, alle alluvioni sempre più distruttive, ai danni per l’agricoltura e all’aumento dei prezzi delle materie prime, considerando questa la nuova normalità, ci impedirà di affrontare seriamente determinati discorsi. Abbiamo la possibilità di intervenire, abbiamo il tempo, le capacità e le risorse per scongiurare questo scenario. Non siamo in una posizione totalmente compromessa. La soluzione alla base di tutte le soluzioni però è cominciare a interrogarci davvero su come bilanciare le nostre emissioni di CO2, di conseguenza correggere rapidamente le nostre decisioni.
Alcuni personaggi politici e teorici del complotto affermeranno certamente che questi incendi mai registrati prima, le inondazioni e la siccità sono fenomeni normali, oppure parte di una fase di cambiamento naturale. Semplicemente non è vero. Queste ultime settimane sono state le più calde mai rilevate e gli anni che stiamo vivendo saranno i più freddi che i nostri bambini ricorderanno, visto che le temperature mondiali continueranno ad aumentare. Gli scienziati di Exxon avevano denunciato il riscaldamento globale causato dalle attività umane (e dalla loro società!) già negli anni Settanta, e le ricerche condotte globalmente concordano che il cambiamento climatico è causato dall’aumento di gas che danneggiano l’equilibrio climatico, come il diossido di carbonio generato da processi antropici. Questo è un dato di fatto.
La buona notizia, e mi fa pensare che madre natura stia cercando di aiutarci a superare questa situazione drammatica, è che abbiamo già a disposizione strumenti e tecnologie in abbondanza da poter impiegare per smettere di produrre emissioni di CO2. Stiamo ancora finanziando le aziende del fossile che producono l’inquinamento, nonostante queste registrino profitti record. Potremmo davvero rapidamente spostare le nostre risorse e concentrarle nel generare energia, produrre cibo, condurre i nostri spostamenti, riscaldare e rinfrescare le nostre case in una maniera che non danneggi il clima. Potremmo compiere enormi passi avanti se ci impegnassimo davvero.
Questa sarebbe una forma di adattamento intelligente, o piuttosto una correzione di rotta, ora che ci rendiamo conto che siamo fuori strada per garantire che il nostro ecosistema possa effettivamente sostenerci. Non adattiamoci, però, come le persone che non vogliono fare i propri compiti per casa o fare esercizio fisico. La razionalizzazione e l’autoillusione non ci tireranno fuori da tutto questo.
Possiamo trovare soluzioni sia su scala globale che locale su come liberarci dai combustibili fossili in un modo radicalmente migliore per la vita di tutti. Come specie siamo intelligenti, siamo creativi e ci siamo evoluti per cooperare. Non accettiamo le catastrofi come normali, ma impegniamoci a migliorare le cose, per gli umani che verranno dopo di noi. Possiamo risolvere questa crisi e allo stesso tempo rendere le nostre città più belle e vivibili. Non adattiamoci arrendendoci e distogliendo lo sguardo, ma unendoci, come falegnami, insegnanti, custodi, inventori, guardiamo il problema dritto negli occhi e risolviamolo insieme.
Per idee e per partecipare, contattaci a transistor.city