La nuova variante Eg.5 è diventata in pochissimo tempo la seconda più diffusa al mondo e circola anche in Italia. È presente infatti anche nel nostro paese la nuova variante di Sars-CoV-2 monitorata dall’Organizzazione mondiale della sanità, EG.5. “In base ai dati di sequenziamento depositati” sulla piattaforma “I-Co-Gen, nell’ultima settimana di campionamento consolidata, 10-16 luglio (dati al 31 luglio)”, informa l’ultimo bollettino settimanale diffuso dall’Istituto superiore di sanità nell’ambito dell’attività di monitoraggio di Covid-19, “la proporzione di sequenziamenti attribuibili a EG.5.1, discendente di XBB.1.9.2 con mutazioni addizionali S:F456L e S:Q52H, in crescita in diversi Paesi, è risultata pari all’8,8%“. Nella settimana considerata, riporta l’Iss, “si continua a osservare una co-circolazione di ricombinanti di Omicron attenzionati a livello internazionale, con una predominanza di sequenziamenti attribuibili a XBB.1.9 (28,7%) e XBB.1.5 (22,1%)” o Kraken. “Alla data della più recente indagine rapida” o flash survey “per la stima della prevalenza delle varianti di Sars-CoV-2 (luglio 2023) – si legge ancora nel report – si evidenzia, rispetto alla precedente indagine di giugno 2023, un incremento nei valori di prevalenza di” Arturo “XBB.1.16 (16,1% vs. 8,2%) e” Acrux “XBB.2.3 (12,2% vs. 7,5%), e una moderata riduzione nei valori di prevalenza nazionale di XBB.1.5 (21,2% vs. 24,1%), XBB.1.9 (31,6% vs. 35,8%) e” Centaurus “BA.2.75 (5,5% vs. 6,7%)”. Intanto a breve cadrà infatti la norma sull’isolamento dei positivi al Covid-19. Il provvedimento che decreta la fine dell’isolamento è pronto e potrebbe approdare al Consiglio dei ministri già lunedì prossimo. Ma il virus non è scomparso, ed anzi sta rialzando la testa in molti Paesi, e per questo anche in Italia dall’autunno riparte la campagna vaccinale: nessun obbligo di immunizzazione, ma il vaccino sarà disponibile per tutti e fortemente consigliato agli anziani ed ai soggetti fragili.
Il pool di esperti internazionali che monitora le varianti di Sars-Cov-2, dando un nome – piuttosto evocativo – a quelle principali, l’ha subito ribattezzata Eris, come il pianeta nano scoperto nel 2003, uno dei più grandi conosciuti nel nostro sistema solare, chiamato così in onore dell’antica dea greca della discordia. In particolare, a richiamare l’attenzione degli esperti è la sotto variante Eg.5.1, in aumento nel Regno Unito, dove – secondo il Daily Mail – rappresenta circa l’11,8% dei casi di Covid-19, ma anche negli Usa, dove ha preso il sopravvento sulle altre e la circolazione del virus è in crescita. “Sembra che parleremo un bel pp’ di Eg.5.1 in quanto sta aumentando in modo significativo in molti luoghi. Per facilitare la comunicazione, useremo il soprannome Eris per Eg.5.1”, annunciava su Twitter Ryan Gregory, professore al Dipartimento di biologia dell’Università di Guelph (Ontario), uno degli scienziati più attivi sul fronte delle varianti, autore del soprannome ‘Kraken’ per la sotto variante Omicron Xbb.1.5, dal mitologico mostro marino con lunghi tentacoli. “Il fatto che sia stata rinominata Eris – precisa il biologo parlando di Eg.5.1 – non significa che ci aspettiamo che da sola causi un’ondata” di Covid-19. Ma Eris è già ‘sorvegliata speciale’. I ‘tracciatori’idi varianti stanno monitorando attentamente Eg.5.1 visto che si è diffusa rapidamente in diversi Paesi, presenta un vantaggio di crescita rispetto ad altri lignaggi circolanti, è immuno-evasiva ed è ancora da valutare se provochi casi clinicamente più gravi.