Acqua frizzante, naturale, funzionale e più ne ha più ne metta. Ormai sono tantissimi i tipi di acqua in commercio eppure qual è quella che fa meno male? A spiegarlo ci ha pesato l'esperto Paolo Pigozzi
Facile come bere un bicchiere d’acqua? In estate – e non solo – l’antico detto non calza più a pennello. Questo a causa di un mercato che rende poco naturale anche dissetarsi con semplice acqua di rubinetto. Perché oltre a essere tra i maggiori consumatori di acqua minerale in bottiglia, per lottare contro l’arsura di queste settimane desideriamo magari bevande più “sofisticate”, dalle semplici bollicine delle minerali frizzanti alle acque cosiddette “funzionali”, ricche di sali minerali, ma non solo. Abbiamo chiesto a Paolo Pigozzi, medico nutrizionista e fitoterapeuta, cosa pensa di questi tipi di consumi e quali consigli per idratarci correttamente.
Acque frizzanti: tutto ok?
“Premesso che la moderazione, anche in questo caso, è garanzia di equilibrio e salute, l’acqua gassata con anidride carbonica può creare alcuni disturbi soprattutto se consumata in eccesso”, risponde Pigozzi. “Per esempio, molti lamentano fastidiose sensazioni di gonfiore gastrico e addominale. Inoltre, questo tipo di acqua stimola la secrezione di succhi gastrici, il che favorisce la digestione, ma può non essere desiderabile per chi soffre di gastrite e di reflusso gastroesofageo. In più, sono stati segnalati in alcuni casi, sempre con un consumo costante, lievi danni allo smalto dei denti”.
Acque funzionali e aromatizzate: che cosa c’è dentro?
C’è poi un ricco assortimento di acque ricche di sali minerali, vitamine, acque “funzionali” spinte dal mercato dei produttori per presunti benefici per l’organismo, specie quando perdiamo molti liquidi come in questo periodo. “Il mercato ha le sue esigenze e, per chi vende acque in bottiglia, esaurite le commedie pubblicitarie sull’acqua che fa dimagrire o sull’’acqua che elimina l’acqua’ o l’insistenza sui benefici delle acque ‘leggere’ che non contengono nulla se non H2O, rimane solo la possibilità di rimettere qualcosa nella bottiglia, oltre all’acqua”, continua l’esperto. “Mi pare una semplice operazione commerciale. Tra l’altro, non mi risulta ci sia uno studio scientifico che testimoni qualche vantaggio derivante dall’aggiunta di questo o quell’ingrediente. Inoltre, molte di queste bevande, anche se non tutte, contengono zucchero. Un ingrediente inopportuno per la nostra salute e soprattutto inutile per raggiungere l’obiettivo che ogni bevanda dovrebbe avere: dissetare. Lo zucchero infatti fa aumentare il desiderio e la necessità di bere”.
Alcune valide alternative
Come dissetarci quindi, a parte il più semplice rimedio dell’acqua? “In realtà l’acqua è e rimane il migliore dissetante in assoluto”, continua Pigozzi. “Tuttavia, è vero che qualche volta può far piacere sorbire qualche bevanda aromatizzata. La possiamo realizzare facilmente nella nostra cucina. Basta mettere in infusione per 6-12 ore, in una caraffa con coperchio da tenere in frigo, frutta a pezzi (pesche, melone, albicocche, ecc.) insieme a qualche foglia di piante aromatiche (rosmarino, menta, melissa, basilico). Aggiungerei anche qualche pezzetto di zenzero fresco e fettine di limone. Ottime combinazioni si ottengono anche osando con carote e soprattutto cetrioli. Non tutto assieme, ovviamente, ma sperimentando le combinazioni più gradite. Queste acque, ricche di aromi, vitamine, minerali, sostanze protettive e gradevolmente dolcificate dalla frutta, vanno consumate entro 24 ore”.