Nessuna conseguenza sul Canale e sul passaggio di navi, ma un rimorchiatore dell’Autorità del Canale di Suez, il “Fahd”, è affondato nella collisione con una petroliera battente bandiera di Hong Kong, la “Chinagas Legend”. Lo riferisce un post su Facebook della stessa Authority senza segnalare vittime o chiusure della strategica via d’acqua che collega l’Asia all’Europa come era drammaticamente successo nel 2021. Lo scontro è avvenuto al km 51 nella zona di Al-Balah mentre la petroliera, in viaggio da Singapore agli Stati Uniti, stava transitando per il Canale verso nord. Lunga 230 metri, larga 36 metri e con una stazza totale di 52 mila tonnellate, “la nave è attualmente in attesa a Port Said fino al completamento delle procedure relative all’incidente”, informa il testo pubblicato nel pomeriggio.

L’equipaggio del rimorchiatore messo in salvo era composto da sette persone e una gru è stata mobilitata per recuperare il relitto. È in corso “la stesura di un rapporto dettagliato sulle cause dell’incidente e sulle condizioni dell’equipaggio”, si limita ad informare l’Authority citando il proprio capo, il generale di corpo d’armate Osama Rabie. Attraverso il Canale di Suez, lungo 193 km, transita quotidianamente circa il 30% del volume mondiale di container e il 12% del commercio globale di tutte le merci, come ha stimato di recente il Centro Studi di Intesa Sanpaolo. Qualsiasi incidente a Suez riporta alla mente quando nel marzo 2021 il cargo “Ever Given”, lungo 400 metri e con una stazza di 220.000 tonnellate, si era incagliato bloccando per sei giorni e interrompendo catene di approvvigionamento globali con ripercussioni durate mesi.

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