Nasce con la sindrome di Treacher Collins, condizione causata da una mutazione su un gene specifico che impedisce alle ossa e ai tessuti del viso di una persona di svilupparsi correttamente, e i genitori lo abbandonano in ospedale dopo sole 36 ore: “Avevano visto il mio viso e non mi volevano“. Prova a ricontattarli quando ha 25 anni ma viene rifiutato di nuovo. Questa è la storia di Jono Lancaster, che intervistato dal MailOnline racconta la propria esperienza sperando di essere d’ispirazione per gli altri.
Sì perché Jono, malgrado le difficoltà, è riuscito a veni fuori dal guscio e a costruirsi un percorso di successo. Questo anche grazie all’amore di Jean Lancaster, la donna che lo ha adottato due settimane dopo la nascita. Abbandonato in ospedale, “gli assistenti sociali in un certo qual modo hanno anche dovuto fare presto a cercarmi una sistemazione con una famiglia. Due settimane dopo la mia nascita, arrivò Jean Lancaster, mia mamma, che mi adottò e mi diede il cognome e mi fece crescere con quanto più amore possibile”. Prosegue Jono: “Con lei feci molte visite mediche ma la mia condizione non sarebbe potuta cambiare. Comunque, venni adottato il 18 maggio e da quel giorno in poi, abbiamo sempre festeggiato questa data”. Quando Jono ha all’incirca 25 anni decide di cercare i genitori naturali, ma “una volta presentatomi a casa loro, mi hanno cacciato di nuovo“. Sulla sua strada ha incontrato anche il bullismo, soprattutto durante gli anni della scuola: “A nessuno piaceva la mia faccia che spesso è stata pretesto di scherno. Poi, però, qualcosa è cambiato perché ho capito che le cose importanti nella vita sono altre” conclude.