Mondo

Il Papa ai giovani: “Sogno la pace. Pregate per la cara Ucraina che continua a soffrire molto”

“Accompagniamo con il pensiero e con la preghiera coloro che non sono potuti venire a causa di conflitti e di guerre. Nel mondo sono tante. Pensando a questo continente, provo grande dolore per la cara Ucraina, che continua a soffrire molto”. È l’appello con cui Papa Francesco ha concluso la messa della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona con un milione e mezzo di giovani provenienti da 200 Paesi, 700 vescovi e 10mila sacerdoti. “Amici, – ha affermato Bergoglio – permettete a me, anziano, di condividere con voi giovani un sogno che porto dentro: è il sogno della pace, il sogno di giovani che pregano per la pace, vivono in pace e costruiscono un avvenire di pace. Attraverso l’Angelus mettiamo nelle mani di Maria, Regina della pace, il futuro dell’umanità. E, tornando a casa, continuate, per favore a pregare per la pace. Voi siete un segno di pace per il mondo, una testimonianza di come le nazionalità, le lingue e le storie possono unire anziché dividere. Siete la speranza di un mondo diverso. Grazie di questo. Avanti!”.

Durante i giorni della Gmg, tre vescovi cattolici ucraini, che hanno accompagnato a Lisbona 500 giovani, hanno voluto incontrare i presuli italiani per condividere un momento di preghiera per la pace e di fraternità. “È stata un’occasione per rinnovare la solidarietà: molti sono i legami con la Chiesa in Italia. Questo conforta, dà speranza e risposte concrete. Continuiamo a pregare per porre fine al conflitto. Non può non esserci pace, perché senza di essa c’è solo la fine”, è stato il commento del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna. Il porporato è stato inviato dal Papa a Kiev, Mosca e Washington proprio per lavorare per la pace in Ucraina. La prossima tappa di Zuppi, come ha ufficializzato lo stesso Bergoglio, sarà Pechino per proseguire quella che il Pontefice ha definito “un’offensiva di pace”.

Francesco ha annunciato che la prossima Giornata mondiale della gioventù si terrà a Seul nel 2027, mentre dal 28 luglio al 3 agosto 2025 si terrà a Roma il Giubileo dei giovani. Il Papa ha voluto ringraziare tutti gli organizzatori della Gmg: il presidente della Repubblica del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa, che ha accolto e accompagnato Bergoglio nei suoi cinque giorni di permanenza nel Paese, il cardinale patriarca di Lisbona, Manuel Clemente, il cardinale prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, Kevin Joseph Farrell, e l’attuale vescovo ausiliare di Lisbona, Américo Manuel Alves Aguiar, che riceverà la porpora nel concistoro del 30 settembre 2023. “Un ringraziamento speciale – ha aggiunto Bergoglio – a chi ha vegliato sulla Gmg dall’alto, cioè ai santi patroni dell’evento: uno su tutti, Giovanni Paolo II, che ha dato vita alle Giornate mondiali della gioventù”.

Francesco ha voluto ringraziare soprattutto i veri protagonisti della Gmg: “Obrigado a tutti voi, cari giovani! Dio vede tutto il bene che siete, lui solo conosce quello che ha seminato nei vostri cuori. Per favore, custoditelo con cura. Vorrei dirvi: fatene memoria, fissate nella mente i momenti più belli. Poi, quando arriverà qualche inevitabile momento di fatica e scoraggiamento, e magari la tentazione di fermarvi nel cammino o di chiudervi in voi stessi, ravvivate le esperienze e la grazia di questi giorni, perché – non dimenticatelo mai – questa è la realtà, questo siete voi: il santo popolo di Dio che cammina nella gioia del Vangelo! Desidero anche inviare un saluto – ha aggiunto il Papa – ai giovani che non hanno potuto essere qui, ma hanno partecipato a iniziative organizzate nei loro Paesi dalle conferenze episcopali e dalle diocesi; penso, ad esempio, ai fratelli e alle sorelle subsahariani riuniti a Tangeri”.

Nell’omelia, Bergoglio ha incoraggiato i ragazzi di tutto il mondo: “A voi, giovani, che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi, giovani, che a volte pensate di non farcela; a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: ‘Non temete!’”.

Twitter: @FrancescoGrana