Attualità

La statua distrutta dall’influencer tedesco valeva veramente 200mila euro? L’esperto: “Ecco il vero valore”

L'episodio risale allo scorso 31 luglio e ha fatto il giro del web e dei giornali. Il danno al patrimonio artistico è sempre grave. Ma un esperto di aste e di mercato d'arte ha contattato FQMagazine spiegando che - secondo i suoi studi e le competenze maturate nell'ambito artistico - alcuni punti sarebbero poco chiari: ecco cosa ha detto

di Paolo Aruffo

Un milione e mezzo di follower su Instagram, più di 1.600 post pubblicati sotto ai quali si leggono ormai commenti con offese e insulti nei suoi confronti. Lui è Janis Danner, l’influencer e modello tedesco che, insieme a un gruppo di amici, ha distrutto la statua di cui tanto si sta parlando in questi giorni. Si tratta di un’opera il cui autore sarebbe l’artista Enrico Butti e che si trovava nel giardino della lussuosa Villa Alceo, a Viggiù (Varese). Ma quanto valeva questa scultura? “Circa 200.000 euro”, ha scritto l’edizione milanese del Corriere della Sera. “100.000 euro”, invece, secondo il giornale locale Varese News. Tuttavia, le cose potrebbero non stare esattamente così. O almeno questo è ciò che ritiene David Sayn Calarco, laurea magistrale in Storia dell’Arte al King’s College di Londra e ora art broker ed esperto del mercato dell’arte, attivo in particolar modo a Londra. L’esperto, infatti, ha contattato FQMagazine mettendo a disposizione le proprie competenze per arrivare ad una conclusione, cioè che la statua avrebbe un valore decisamente inferiore. Questa la sua contestazione. Pur non avendola vista da vicino, l’art broker è sicuro di quanto afferma. Prima di scendere nei dettagli, però, una doverosa premessa: “La distruzione di un manufatto, a prescindere dal suo pregio, è sempre un triste evento”, ci tiene a sottolineare Sayn Calarco. Quindi una seconda premessa, questa volta nostra, a rimarcare che, in nessun modo, si intende giustificare, anche solo minimamente, il gesto dei ragazzi coinvolti nella vicenda. Dunque torniamo all’esperto, che comincia a spiegare: “Ci vogliono cinque minuti di ricerche per verificare che il valore attribuito alla scultura distrutta (attribuitole da chi? Dal proprietario? Non si capisce) di 100.000 o 200.000 euro è totalmente fantasioso. L’opera più cara di Enrico Butti, modesto scultore lombardo, è stata venduta da Bonhams, a Londra, il 28 ottobre 2008 allo stratosferico prezzo di 9.000 sterline. Si trattava di un bel marmo, noto, firmato, e in eccellenti condizioni. La statua in questione, invece, è di fattura mediocre”. Dunque è da escludere che possa trattarsi di un’opera di Butti? L’esperto non ha dubbi: “Ho guardato le opere di questo artista che io conoscevo ma poco – ci ha raccontato, in esclusiva -. Si tratta di un artista, che è nato a Viggiù (Varese), attivo nei primi anni dell’Unità d’Italia. Lui come scultore è risorgimentale e molto realistico. Si forma lavorando il marmo per poi passare ai grandi bronzi e il talento suo è abbastanza precoce, perché copia i maestri dell’epoca. Guardando questo talento e poi la statua, si capisce che neanche da giovinetto avrebbe potuto fare qualcosa del genere, anche perché stilisticamente quella statua secondo me è di molto dopo”.

Quindi quanto potrebbe valere?
Io, come mercante d’arte, posso solo esprimere la mia opinione. Quindi posso dire che se fosse di Butti, da generosi, potrebbe valere 2.000-4.000 euro. Se non è neanche di Butti, come io credo, siamo sotto ai 1.000 euro. Si tratta di statue dei borghesi, si vedono in tutti i loro giardini, alcune in marmo, altre in pietra, altre in cemento. Quindi voglio sottolineare che non solo non regge un confronto stilistico con le opere dell’artista, ma non ci sono neanche i presupposti documentari (una firma, un inventario) per fare una determinata affermazione. E poi c’è una terza cosa, la più grave.

Ovvero?
Il prezzo. Ovviamente la notizia non sarebbe esistita se non ci fosse stato di mezzo questo prezzo e molto difficilmente si può smentire quello che sto dicendo. Mi domando come ci si possa scandalizzare del fatto che questi ragazzi, che ovviamente hanno sbagliato e sicuramente dovranno un rimborso, non abbiano pagato. Le faccio un esempio: sono in vacanza in un appartamento di Capri, si rompe una statua, arriva uno che ci dice che vale 200.000 euro e io cosa faccio? Stacco immediatamente l’assegno o chiedo una documentazione? Delle prove?

Il proprietario, però, come ha raccontato al Corriere, li ha denunciati.
Io non l’ho vista questa denuncia, ma prendiamo per buona la dichiarazione del proprietario. Se così fosse, essendoci stato un danno alla proprietà privata, è giusto che sia stata esposta una denuncia. Il punto è il prezzo. Ovviamente con il proseguire delle indagini verrà chiesto un risarcimento che verrà fatto in base alla stima di un perito. Comunque io non ce l’ho con il proprietario, che non conosco e sul quale non ho opinioni. Quanto le sto dicendo mira piuttosto a correggere cose a mio parere oggettivamente sbagliate, non vuole essere un attacco personale.

Ha provato lei ad interessarsi per fare una perizia?
No, non faccio perizie. E comunque non lavoro in Italia, mi sono semplicemente appassionato alla vicenda. Mi sembra strana anche un’altra cosa… Se io ho in casa una statua da 200.000 euro, la terrei fuori sotto la pioggia per così tanti anni? Si vede già dalle foto che è completamente mangiata dalla pioggia. Tra l’altro in una villa che affitta a terzi. A me sembra strano. Consideri che lo stato di conservazione incide moltissimo sulle valutazioni.

Cosa ne pensa, invece, del sottosegretario Vittorio Sgarbi, che ha dichiarato di possedere opere di Butti e ha definito ‘cogl*oni’ i colpevoli?
Non so se abbia visto la foto. Rispetto la sua opinione.

Intanto le forze dell’ordine stanno seguendo la vicenda e chiariranno sicuramente ogni dubbio. “Ho recuperato i frammenti e li ho riposti in un luogo sicuro. Serviranno agli inquirenti, spero che la giustizia faccia il suo corso e che venga data una bella lezione di vita a queste persone che non possono arrivare in un posto ricco di arte e cultura e devastare come se niente fosse, pensando di andarsene impuniti”, ha dichiarato al Corriere Bruno Golferini, proprietario di Villa Alceo. Alla stessa testata, Golferini aveva detto: “Non hanno neppure chiesto scusa dopo il disastro combinato alla statua che è il simbolo della nostra villa. Venne realizzata da un unico blocco di pietra dal Maestro Enrico Butti. Ho sentito esperti restauratori e storici dell’arte che hanno quantificato un danno più di mille volte più grande, poiché sono andati distrutti anche alcuni basamenti in lapislazzuli della fontana che ospitava l’opera”. Dove sarà la verità? Non resta che attendere nuovi aggiornamenti.

La statua distrutta dall’influencer tedesco valeva veramente 200mila euro? L’esperto: “Ecco il vero valore”
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione