Milioni di italiani hanno paura.
La ragazza che piange di fronte al ministro e lui che si commuove è la cifra del momento.
Dopo il crollo della finanza del 2008, dopo il Covid, siccità, crisi petrolifera e poi grandine grossa come palle da tennis. E forse i russi faranno saltare in aria la centrale nucleare in Ucraina.
Paura degli arabi che contaminano la nostra cultura, paura dell’inflazione.
Paura.
La destra, bisogna riconoscerlo, è brava a cavalcare la paura.
E hanno vinto le elezioni.
Il governo 5stelle-Pd non è stato capace di far volare il sogno, di comunicare l’inizio del cambiamento e si è attorcigliato a leggi innovative che poi non sono state né spiegate ai cittadini né gestite in pratica.
Ancora piango quando penso a quella pirlata dei Navigator. I fratellini minori di Terminator.
Va bene denunciare tutte le malefatte della Meloni, va bene denunciare che stanno facendo spezzatino di giustizia e aiuti sociali, ma non basta.
Gli italiani hanno paura.
Milioni di persone non sanno cosa fare della loro vita, non hanno un sogno.
Siamo di fronte a un’epidemia depressiva e angosciosa. Ma noi possiamo dire cosa vogliamo costruire e iniziare a mostrarlo.
Possiamo parlare della paura e dire che essere ottimisti oggi è difficile ma fa bene alla salute. E spiegare perché siamo convinti che riusciremo a usare le tecnologie che già esistono e che possono fermare l’Apocalisse climatica.
Possiamo dire che impegnarsi per un mondo migliore è una passione che ti riempie vita. Che ti cambia la vita. E si ottengono risultati.
Possiamo raccontare tutti i miglioramenti che abbiamo ottenuto negli ultimi 50 anni? È pieno di persone convinte che negli anni Sessanta si stava meglio… Un miracolo della disinformazione. Possiamo raccontare a chi ha paura del baratro dietro l’angolo che mille volte l’umanità ha superato momenti terribili. E ce la stiamo facendo anche se ancora non si vede. Perché ci sono moltissimi esseri umani sensibili, geniali e appassionati che in questo momento stanno collaborando attraverso decine e decine di reti e di reti di reti. Reti di amicizia, di lavoro, di impegno, di sogno, di amore.
Alla parola AMORE magari hai avuto un sobbalzo.
Perché fa così strano mettere la parola AMORE in un discorso politico?
Io non ci sto.
E ogni volta che qualcuno dice: “La situazione non è mai stata così tremenda!” O dice: “Non abbiano nessuna speranza!”… Puoi scegliere tra un sorrisino di circostanza oppure dirglielo: “Ti sbagli: ho 100 amici che hanno 100 amici che hanno 100 amici. Ci sono ingegneri, imprenditori, scienziati, artigiani, comunicatori, artisti, avvocati, operai e contadini. Sono tutti oppositori, e tutti stanno cercando nuove soluzioni e le sperimentano ogni giorno. E nessuno ci può impedire di realizzare i nostri sogni. Noi eviteremo l’Apocalisse e cancelleremo la povertà, la violenza e la guerra.
Quando?
Non subito e non tutto. Intanto scusa una domanda: tu ce li hai 100 amici? Se non ce li hai sbrigati che non c’è tempo da perdere. E poi avere 100 amici è piacevole. Quand’è l’ultima volta che hai organizzato una festa? Indici un bel PORTA PARTY in aperta campagna… Resta in connessione.
Ringrazio la splendida Gabriella Canova per aver ispirato questo scritto con le sue sagge parole