“Elodie? Mi sembra che, con il suo atteggiamento, dia una rappresentazione poco elegante del corpo della donna. Posso dirlo?”. Con queste parole Beatrice Venezi in un’intervista a La Stampa spiega perché tra Taylor Swift e l’artista nostrana preferisca la prima. E il Me Too? “Le molestie ci sono” prosegue il direttore d’orchestra a proposito dell’universo femminile, “Io ho subito al massimo marpionaggio. Ma ho sempre mandato messaggi chiari. All’ultimo invito a cena che ho ricevuto ho risposto: bella idea, aspetta che chiamo il resto del cast”.
Venezi, più volte nel mirino per le proprie simpatie politiche, affronta anche questo tema e spiega: “Vuole sapere se sono fascista? Può andare a rileggere quello che ho detto e scritto nella mia vita, non troverà niente che si avvicini anche solo vagamente alla prevaricazione sull’altro, all’omofobia o al fascismo”. E ancora: “Dio, patria e famiglia. Era anche uno slogan della Dc, ricorda? Eppure, tanti fanno finta di indignarsi. In ogni caso sono valori in cui io mi riconosco. Prego per mia formazione. Vado a messa. Sono praticante. Nei secoli il cristianesimo ha prodotto anche tanti guai, ma oggi è una delle religioni più tolleranti e accoglienti”.